Amazon, si sa è la regina del commercio elettronico e, almeno negli Usa, un terzo dei pacchi viaggianti porta il suo nome. Però, mentre la dot.com di Jeff Bezos si dà allo sviluppo della rete fisica, anche se timidamente, Walmart, uno dei principali competitor, fa l’esatto contrario.

Il colosso di Bentoville (Arkansas), che ha chiuso l’anno fiscale con ricavi pari a 486 miliardi di dollari, 11.695 negozi (4.700 negli States) in 28 Paesi e 260 milioni di visitatori alla settimana, preme infatti ulteriormente sull’e-commerce e, per darsi slancio, offre, ai propri dipendenti americani, di consegnare nel tempo libero, a fronte di uno straordinario, i pacchi dei clienti online.

Il meccanismo è partito in via sperimentale in Arkansas e nel New Jersey e coinvolge, al momento, tre punti vendita. Esiste un precedente: nel 2013 il gruppo aveva tentato, grazie a promozioni e sconti, di utilizzare gli acquirenti in store per le consegne a domicilio.

Il nuovo piano, che prevede nei casi limite l’intervento di corrieri indipendenti, si prefigge di dimezzare i tempi, da 48 a 24 ore, ottimizzando i flussi lungo il cosiddetto ultimo miglio. Il progetto interessa, infatti, proprio il tragitto che porta a casa e riguarda, potenzialmente, 1 milione e 400.000 impiegati.

Come ha sottolineato Marc Lore, responsabile del canale, è un modo per tagliare i costi e aumentare l’efficacia, facendo guadagnare di più i lavoratori. L’adesione, ha detto ancora Lore, è libera, può essere revocata a discrezione ed è il singolo a scegliere il peso e il numero dei colli da trasportare. Tuttavia Walmart non ha rivelato l’ammontare della maggiorazione salariale, fatto che getta un'ombra sull’insieme.

La presenza in rete del leader americano è cresciuta negli anni grazie alle numerose acquisizioni di siti specializzati, che hanno via via affiancato il circuito proprietario, ma la quota di mercato online è rimasta, in Patria, inferiore all’8 per cento. Però, facendo i conti sul giro d’affari complessivo, il risultato è comunque stellare.