Il colosso del private equity Bc Partners si mangia Bindi, produttore e distributore leader, in Italia e all’estero, di pasticceria surgelata.

Fondata a Milano nel 1934, Bindi serve, nel nostro Paese, più di 25.000 clienti fra ristoranti, hotel e bar. Oltre confine, dove il marchio realizza il 40% dei suoi ricavi, i prodotti Bindi sono venduti in circa 40 mercati, trainati dagli Stati Uniti, dove l’azienda opera con una filiale diretta, produttiva e commerciale.

Bindi, che si distingue per la qualità dell’assortimento, la forte riconoscibilità del marchio e le capacità di lavorazione all’avanguardia, ha beneficiato, nel tempo, di una crescita dei ricavi solida e costante, arrivando a generare, nel 2019, un fatturato di oltre 140 milioni di euro.

L’operazione è coerente con quella realizzata da Bc Partners nell’estate 2018, quando il gruppo londinese ha rilevato, da 21 Investimenti (Benetton), Forno d'Asolo, specialista dei prodotti da forno surgelati.

Bc Partners - più di 22 miliardi di asset in gestione - sosterrà il piano di sviluppo di Bindi, piano che prevede una crescita dei ricavi, grazie alla continua espansione internazionale, all'ampliamento della gamma di offerta e al lancio di nuovi prodotti di pasticceria. Altro asse portante saranno le acquisizioni, sia Italia, sia all’estero.

Bindi continuerà a essere gestita da Roberto Sala, direttore generale dal 2014, mentre Attilio Bindi, amministratore delegato, rimarrà con funzioni strategiche anche per i mercati internazionali.

Commenta Stefano Ferraresi, partner di Bcp: “Vediamo in Bindi un forte potenziale di crescita, che sarà sviluppato rafforzando il rapporto con i distributori, nazionali e stranieri, e investendo sul marchio. La famiglia Bindi ha costruito un’azienda con un lungo percorso di successo, che dura da oltre 80 anni: il nostro obiettivo è di tutelarne la tradizione e investire sul futuro".