Challenge 2012, della famiglia Mancini, ha rilevato il 100% di Cisalfa Sport – acquisendo il 67% dal fondo Investitori Associati, a cui l’aveva in precedenza ceduta – era il 2006 - e il resto dai manager e da altri azionisti minori e salvando così l’insegna dal fallimento che pareva inevitabile.

L’architettura finanziaria prevede un progressivo rientro dal debito verso le banche (Creberg, Unicredit, Intesa e altre), con il pagamento degli interessi nel primo triennio e con la restituzione della quota capitale entro altri 7 anni. I primi utili dovrebbero arrivare nel 2016.
Il livello di indebitamento attuale ha raggiunto i 145 milioni, su un fatturato previsto intorno ai 417.

“Si è detto che l’operazione passa attraverso l’articolo 182-bis R.D. 267/42 che prevede misure straordinarie per la ristrutturazione industriale e finanziaria di grandi imprese. Vero, ma assolutamente incompleto”, precisa una nota ufficiale. “C’è un’azienda con oltre 2.200 dipendenti e 160 punti di vendita diffusi su tutto il territorio nazionale. E c’è stato un avvitamento economico finanziario che ha provocato, dal 2007 al 2012, una crescita smisurata del debito con le banche e che ha rischiato di portare la società direttamente alla liquidazione”.

Vincenzo Mancini, fondatore del network considerato il principale player italiano nella grande distribuzione di articoli sportivi, ritorna insomma a essere, insieme alla sua famiglia, proprietario di Cisalfa sport, convinto che la sua creatura non potesse e non dovesse fare questa fine e che avesse anzi la missione di difendere la qualità al giusto prezzo dalla concorrenza di prodotti fatti male e che fanno male.

L’obiettivo prioritario è, in prima istanza, di dare un futuro all’azienda, rivoluzionandone il modello di business e facendola uscire dalla logica meramente finanziaria della fuga da un mercato in forte recessione.

Un po’ di storia. Nell’arco di 15 anni la società ha superato la soglia dei 150 negozi, acquisendo insegne come Germani, Longoni, Este Sport e Milanesio. Uno sviluppo rapido e costante fino al 2007/2008. Poi l’incombere e il protrarsi della crisi economica, hanno parzialmente stoppato l’evoluzione del network che già “subiva” la staticità del sistema finanziario.

Oggi, tramite gli accordi con il sistema bancario, previsti dalle nuove norme in materia di soluzione delle crisi di impresa, è iniziata la prima fase della ristrutturazione. Si continueranno ad aprire vetrine, ma parallelamente verranno chiusi i negozi meno dinamici (si parla di una ventina).

A medio termine sono previsti investimenti sui marchi di proprietà – Best Company, 8848, ABC – come lo sviluppo commerciale della licenza Ellesse.

Cisalfa Sport spa, ricordiamo, detiene la quota di maggioranza di Intersport Italia. Il gruppo d’acquisto è collegato a sua volta a Intersport International, il maggiore network mondiale di articoli sportivi, con circa 185 affiliati.

Con un fatturato stabile, un progetto franchising in evoluzione – 7/8 aperture all’anno – e una fase di razionalizzazione che segue le linee guida di Cisalfa Sport, Intersport Italia è stata e sarà sempre presente nell’assetto societario del brand. Un connubio che può rappresentare il punto di svolta quando il mercato ricomincerà a risalire.