In un anno difficile per i bilanci delle famiglie e per i consumi, scesi del 4,3% a fine 2012, Conad registra dati positivi, in controtendenza rispetto al mercato. Il giro d’affari ha raggiunto 10,907 miliardi di euro, in crescita di 747 milioni rispetto al 2011 (+7,3). Grazie alle nuove aperture, la quota di mercato è cresciuta di 0,7 punti, attestandosi all’11,3% e avvicinando sempre più il leader assoluto del mercato.

La redditività dei punti di vendita è stata superiore alla media di mercato (5.400 euro al mq) e si è attestata a 6.150 euro, pur con una dimensione media più piccola.

Conad ha rafforzato la propria leadership nei supermercati con il 17,9% di quota e nel libero servizio con il 14,6%, in crescita costante negli ultimi anni. E’ migliorata anche la solidità patrimoniale: nel 2012 il patrimonio netto consolidato ammonta a 1,8 miliardi di euro, in crescita di 150 milioni rispetto all’esercizio precedente, ed è alla base dei progetti di sviluppo per il futuro.

Per l’anno in corso sono in programma nuove aperture per 91.000 mq, con un investimento di 240 milioni di euro e la creazione di oltre 2.200 nuovi posti di lavoro. Sviluppo che Conad intende realizzare anche attraverso prossime acquisizioni.

“Il bilancio ha risultati positivi, resi possibili soprattutto dall’impegno dei nostri soci imprenditori. Preoccupa, però, il consistente calo dei consumi e il più che probabile aumento dell’Iva, che penalizzerà in modo pesante le famiglie italiane e le tariffe – costi di energia, trasporti, materie prime  – con una crescita incontrollata dei prezzi - commenta il direttore generale, Francesco Pugliese -. Riteniamo inaccettabile l’idea che si possa pensare di contenere la spesa pubblica semplicemente aumentando le tasse e innalzando di un altro punto percentuale l’Iva. Il rilancio dell’economia e dei consumi impone, prima di tutto, di rendere più razionale ed efficiente la spesa pubblica, che, con i suoi 800 miliardi di euro, vale il 50% del Pil nazionale e sottrae risorse all’attività economica privata”.

Nel 2012 Conad ha lanciato 29 iniziative di convenienza, con un investimento di 660 milioni di euro, oltre a quelle promosse da ciascuna delle 8 cooperative aderenti al consorzio. “E’ evidente, però, che non può essere questo il modello di sviluppo della moderna distribuzione - puntualizza Pugliese -. Meglio sarebbe creare i presupposti per definire e quindi attuare politiche commerciali capaci di dare risposte efficaci e durature al mercato, anche se siamo consapevoli che la crisi potrebbe essere sistemica e che i fenomeni che interessano i comportamenti di consumo potrebbero rivelarsi strutturali”.

Ai risultati positivi del 2012 ha contribuito la marca commerciale – leader nel 43% delle categorie e
follower in un altro 30 per cento –, su cui Conad ha fatto notevoli investimenti in ricerca, innovazione e qualità e che ha contribuito in modo determinante all’andamento positivo del bilancio. Tanto che la quota di mercato delle private label è salita al 25,5%, con un differenziale di 7,2 punti i rispetto alla media dell’Italia, e le vendite hanno raggiunto i 2,2 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto al 2011. E’ stato rivisitato un terzo dei 2.711 prodotti a marchio privato.

La convenienza in Conad fa riferimento anche a servizi innovativi. Le 55 parafarmacie hanno in assortimento di 650 farmaci e 4.500 parafarmaci con un risparmio medio del 20%, che si è tradotto in un minor esborso di 6 milioni di euro per i clienti. I 17 distributori di carburanti in funzione hanno assicurato un risparmio di 40 milioni di euro dal 2005, anno in cui è entrata in attività la stazione di Gallicano, la prima, in provincia di Lucca.