di Luca Salomone

Gruppo Cremonini ha ricomprato, da Iq made in Italy investement company, joint venture fra Cdp equity (gruppo Cassa depositi e prestiti) e Qatar investment authority, il 28,4 per cento di Inalca per un valore di 168 milioni di euro.

Una serie di acquisizioni

Attraverso la società mista, Cdp equity aveva investito, nel 2014, 165 milioni di euro nel colosso italiano delle carni, supportandone poi la crescita sia in modo organico, sia per linee esterne.

Da ricordare l’acquisto di Unipeg, avvenuto nel 2016 e riguardante le due strutture di macellazione e lavorazione di Pegognaga (Mantova) e di Reggio Emilia, nonché del ramo di azienda Assofood, comprensivo dello stabilimento di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena.

In seguito, nel 2018, Inalca ha rilevato, al 60%, la polacca Millesapori plus (distributrice di alimentari made in Italy), mentre nel 2020 si è aggiudicata, in asta per circa 7 milioni di euro, Castelfrigo di Castelnuovo Rangone.

Fatturato in netta crescita

Nel 2021 Inalca, braccio produttivo di gruppo Cremonini, ha registrato un fatturato di 2.375 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2.121 milioni del 2020 (dato legato alla pandemia), ma anche in confronto ai 2.241 milioni di euro del 2019.

Sempre lo scorso anno il margine operativo lordo ha toccato 175 milioni di euro, mentre il risultato operativo (Ebit) è stato di 104 milioni.

L’89% del giro d’affari deriva dalla produzione, trasformazione e commercializzazione delle carni bovine, mentre il restante 11% è dovuto ai settori salumi e snack.

Nel 2021 l’azienda contava 6.200 collaboratori nel mondo e un rapporto export/ricavi pari al 43 per cento, dovuto al presidio di 70 Paesi.