«Nonostante il contesto economico complessivo e, in particolare, la dinamica dei consumi nel mercato di riferimento del Gruppo, i risultati dei primi nove mesi testimoniano ancora una volta la tenuta di tutti i principali segmenti dei brand Granarolo e confermano la validità della strategia di innovazione di prodotto e di crescita dimensionale anche per linee esterne - ha commentato Gianpiero Calzolari, presidente del consiglio di amministrazione di Granarolo  durante la presentazione delle cifre relative ai primi nove mesi dell’anno -. I risultati potrebbero tuttavia essere ancora migliori se non fosse per l’annoso problema dei crediti Iva che incideranno in misura rilevante sul nostro indebitamento a fine 2012”.

I ricavi consolidati delle vendite hanno raggiunto 690 milioni di euro, in aumento dell’11,5% rispetto a 618,4 milioni di euro al 30 settembre 2011, grazie alla tenuta di tutti i principali segmenti, “latte e bevande” e “derivati del latte e altro” e per effetto del contributo di Latticini Italia srl e di Casearia Podda srl, società incluse nel nuovo perimetro di consolidamento e non presenti nel corrispondente periodo dell’anno precedente.

L’Ebitda è stato pari a 47 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto a 41,2 milioni di euro dell’omologo periodo del 2011, anche per effetto delle politiche di gestione dei costi di struttura. L’Ebit è stato di 26 milioni di euro, in aumento del 37,3% rispetto ai 18,9 milioni di euro del corrispondente.

Il risultato netto ha toccato 10,6 milioni, in miglioramento 27% rispetto ai precedenti 8,3 milioni. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2012 si attesta a 155,6 milioni di euro, in aumento del 31,6% rispetto a 118,2 al 31 dicembre 2012, in particolare per effetto degli impegni finanziari generati dalle operazioni di acquisizione.

Il patrimonio netto consolidato si attesta a 183,7 milioni contro i 175,8 milioni al 31 dicembre 2011 con un incremento di 8 milioni di euro, che si somma alla distribuzione di dividendi per 6 milioni di euro.

Il Gruppo prosegue nell’implementazione del Piano strategico 2012-2016 che si propone di garantire la qualità dei prodotti e dei processi, la stabilità e la crescita dell’azienda, tesa a mantenere un focus sulla generazione di cassa per supportare lo sviluppo, sostenere la remunerazione del latte dei soci, la valorizzazione della quota degli azionisti e la generazione di opportunità di sviluppo a medio e lungo termine. Si ricorda che il Piano prevede il raddoppio del fatturato al 2016 attraverso un percorso di crescita sia per linee interne, sia per linee esterne.

Il primo gruppo di interventi comprende programmi di sviluppo di nuovi settori e innovazione di prodotto, facendo leva sul carattere di italianità “Prodotto in Italia con latte italiano”; attraverso l’ingresso in nicchie a valore aggiunto e capitalizzando la capacità di gestione e controllo dell’intera filiera della materia prima.

Per linee esterne è previsto il consolidamento di aree produttive a valore aggiunto - quali il caseario - attraverso acquisizioni mirate in particolare nei formaggi duri, in funzione di un piano di sviluppo delle esportazioni già avviato attraverso l’acquisizione di Latticini Italia.