Il fondo internazionale Trinity investe in Olio Dante Spa di Industria olearia Biagio Mataluni (marchi Dante, Topazio, Olita, Oio e Vero) con 20 milioni di euro che andranno a finanziare, nell’arco di 5 anni, il processo di internazionalizzazione del brand.

Nel mirino ci sono soprattutto gli Usa, ma anche il rafforzamento su mercati – come Oceania e nazioni orientali – nei quali il big di Montesarchio (Benevento) è già presente.

La somma è stata erogata, per il primo 50%, al momento dell’accordo. I restanti 10 milioni affluiranno nel primo semestre del 2016. Il piano prevede una riorganizzazione dell’assetto societario e finanziario e l’ingresso di nuovi top manager, ma anche, come obiettivo finale, lo sbarco in Piazza Affari.

Olio Dante Spa, che attualmente fattura circa 100 milioni di euro – dunque una metà del giro d’affari di Oleifici Mataluni -, non è nuova ai progetti di alleanza diretti a incentivare lo sviluppo, uno sviluppo che dovrebbe portare, nel 2018, a 177 milioni di fatturato. Alla fine dell’estate del 2014, infatti, Isa, il braccio finanziario del Mipaf che verrà incorporato in Ismea, ha rilevato, per 15 milioni, una quota del 20% dell’allora newco Olio Dante Spa. L’operazione ha comportato un aumento di capitale, nel quale Mataluni ha versato altri 15 milioni, finalizzato a stimolare le vendite di olio di oliva italiano sia nel nostro Paese, sia oltre frontiera.

L’intesa con Trinity, ha spiegato alla stampa il presidente, Biagio Mataluni, “consentirà di facilitare e completare il processo di internazionalizzazione, intrapreso con Isa due anni fa, e di essere presenti nei mercati in cui oggi registriamo una grande richiesta di prodotti agroalimentari italiani. In un momento particolarmente favorevole per il nostro settore, abbiamo deciso di mettere a disposizione dell’azienda nuova finanza e tutti gli strumenti più idonei per affrontare adeguatamente l’importante percorso di crescita”.

“Gli Oleifici Mataluni – ha proseguito l’imprenditore - stanno vivendo una trasformazione storica, managerializzando l’azienda di famiglia e concentrandosi unicamente sui propri marchi. Il nostro obiettivo è aumentare sensibilmente la produzione a marchio, riducendo la produzione per conto terzi, ed ottenere un incremento di fatturato all’estero, dove il prodotto italiano gode di ottima reputazione e crea valore”. Ma attenzione, assicura il presidente: “Olio Dante è e resterà italiano”.