Illa, storico produttore di pentole e padelle antiaderenti in alluminio con sede a Noceto (Parma), para il colpo della repentina flessione degli ordini di Ikea e vara il nuovo piano industriale 2020-2023. Il colosso svedese, infatti, che per anni è stato il principale cliente, con ordini 2018 di circa 20 milioni di euro, ha deciso di rifornirsi da operatori asiatici.

L’azienda, fondata nel 1946 e, dal 2017, quotata all’Aim, è partita da un’ipotesi, ragionevolmente certa, di un business 2020 che tiene conto, fra l’altro, di ordini Ikea di 7 milioni di euro e di forniture importanti - di cui alcune già contrattualizzate nel canale loyalty -, per un valore di 8 milioni.

“Pur essendo in corso una trattativa per ottenere nuovi business e maggiori quantità da produrre – precisa l’azienda -, il management ha ritenuto necessario elaborare un piano strategico che prendesse in considerazione l'eventualità prudenziale di un'uscita completa del cliente Ikea già a partire dal 2021. Ikea storicamente ha sempre rappresentato oltre il 50% del totale dei ricavi”.

Il gruppo ha dunque modificato il proprio business, come ha spiegato al Cda il presidente, Pierpaolo Marziali: “In meno di 6 mesi, abbiamo saputo diversificare il portafoglio clienti, rendendolo non più ‘dipendente’ dalla sola Ikea: il fatto che il business, che si sta prospettando per il 2020, rappresenti già una gran parte del budget atteso per lo stesso anno, è una prova che conforta circa la bontà del piano strategico e della squadra che è chiamata ad attuarlo. Grazie a un importante lavoro in sinergia con tutto il top management, si è mutato radicalmente l'approccio commerciale, azione che è stata resa possibile grazie all'individuazione di un nuovo posizionamento strategico di Illa e ad azioni di riduzione di costi, già in fase di esecuzione, come testimonia il progetto di fusione con la controllata Nuova Illafor”.

Gli interventi prevedono un riposizionamento con focus su prodotti entry-level, una crescente espansione internazionale e maggiore penetrazione del mercato europeo, nonché investimenti e recupero di marginalità - grazie a maggiore efficienza produttiva e minori scarti e sfridi -, riduzione dei costi fissi e di quelli generali.

Il fatturato atteso per il 2019 è di circa 28,6 milioni di euro rispetto a ricavi 2018 di 33,4 milioni. L’Ebitda negativo dovrebbe piazzarsi a 0,5 milioni, rispetto a un dato 2018 positivo e pari a 1 milione.

Per il 2023 l’azienda pronostica un giro d’affari di 35-37 milioni di euro. In termini di risultati operativi si punta a portare il bilancio, già nel 2020, vicino al pareggio e ottenere un Ebitda 2023 compreso fra il 6 e il 7%, in linea con quello di settore.

Il piano prevede investimenti industriali di 2,5 milioni di euro e 4 milioni di supporto al circolante, somme che contribuiranno alla crescita dei ricavi e al consolidamento di un diverso mix di clientela, che necessita di maggiori dilazioni di incasso.

Va detto che il gruppo annovera fra i propri interlocutori alcune tra le più importanti catene distributive mondiali, per le quali realizza prodotti Mdd.

Oltre che nel settore delle pentole in alluminio antiaderente Illa è attiva nella produzione di caffettiere in acciaio e nella distribuzione di una vasta gamma di articoli per la cucina. Nel 2015 ha integrato Giannini, noto marchio di pentole italiane di design.

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