Al quartier generale di Angri (Salerno), sede di gruppo La Doria, leader nei rossi a marchio del distributore, c’è ottimismo: i risultati attesi per il 2012, infatti, mostrano un notevole progresso rispetto al 2011, nonostante lo scenario globale resti improntato alla forte crisi economico-finanziaria e alla contrazione dei consumi delle famiglie che ha riguardato anche prodotti “commodities”, quali, appunto, le conserve alimentari-vegetali.

Il considerevole incremento dei volumi, unitamente alla ripresa dei prezzi di vendita, dopo il calo del 2011, consentirà – secondo i pronostici - di realizzare insomma un consistente aumento del fatturato, con una crescita molto spinta sui mercati oltrefrontiera e altrettanto soddisfacente sul domestico. Si prevede, inoltre, un considerevole passo in avanti della redditività, nonostante l’avanzata dei costi industriali, conseguenza, tra l’altro, delle impennate di alcune materie prime, nonché dell’aumento della bolletta energetica.

I ricavi consolidati attesi sono pari a 564 milioni di euro, ossia un +16,4% rispetto ai 484,3 milioni del 2011, grazie al forte trend dei volumi di vendita. L’Ebitda è stimato a 37,7 milioni di uro (+21,2%), mentre l’Ebit salirà a 25,1 milioni (+37%). L’utile netto consolidato è previsto a 10,3 milioni, +19,8% rispetto agli 8,6 milioni dell’esercizio precedente, di cui la parte di pertinenza di terzi è valutata pari a 4,1 milioni. L’indebitamento netto previsto a fine 2012 è di -136 milioni, a fronte di -122,4 milioni a fine 2011, a seguito degli investimenti effettuati e del maggior fabbisogno di circolante connesso alla forte crescita del ricavi.

I vertici di La Doria anticipano anche le linee guida strategiche per il 2013-2014 le quali prevedono che la società resti focalizzata sul proprio core business, sia in Italia che all’estero (specialmente nel Regno Unito).

Il concetto di fondo è che il mercato delle conserve alimentari vegetali offre ancora spazi di crescita attraverso l’innovazione, la segmentazione dell’offerta e l’internazionalizzazione. La domanda di convenienza rimarrà alta grazie al cambiamento di attitudine agli acquisti del
consumatore; le marche del distributore non sono più un’alternativa economica al prodotto industriale, ma dei veri e propri brand a pieno diritto; le private label sono ormai parte integrante delle strategie di differenziazione dei distributori e conferiscono valore al marchio dell’insegna; la gdo ha necessità di continuare ad attrarre consumatori attenti alla qualità e alla convenienza, nonché l’esigenza, più che mai acuta, di migliorare la propria redditività.

Da queste premesse derivano le linee evolutive e decisionali del 2013-2014: ulteriore espansione internazionale attraverso lo sviluppo di nuovi mercati, con particolare attenzione a quelli emergenti, e conquista di quote di mercato nei paesi in cui La Doria è attualmente sotto rappresentata; raggiungimento di posizioni di rilievo nel mercato italiano dei derivati del pomodoro e dei legumi private label; focalizzazione su prodotti e packaging più innovativi, dunque a maggiore redditività; accrescimento delle quote di mercato dei prodotti a marchio Cook Italian, lanciato di recente nel Regno Unito;  sviluppo di accordi di co-packing con industrie di marca; ulteriore consolidamento dell’efficienza dell’area acquisti,  attraverso l’accorciamento e il controllo della filiera; continuo miglioramento dell’efficienza produttiva; efficienza energetica e sviluppo sostenibile; positivo andamento del rapporto risultato operativo/ricavi e contenimento dell’indebitamento.

Nel biennio è previsto un fatturato in crescita media annua dell’8% a 610 milioni di euro ed un Ebitda pari a 45,2 milioni nel 2014 (+ 13,4% annuo). L’Ebit 2014, sempre in media annua, salirà di 21 punti, fino a 32,5 milioni e l’utile netto a 16,4 milioni (+ 24% medio). Si prevede, inoltre una posizione finanziaria netta negativa in calo a -108,3 milioni di euro a fine 2014, il raggiungimento di un Gearing a 0,7 e di un rapporto debiti/Ebitda di 2,4.