di Luca Salomone

I conti sorridono a Liberie.Coop che chiude il 2022 con vendite per 40 milioni, superiori al dato 2019, con un risultato della gestione operativa pari a 650 mila euro e un utile di 134 mila. Questo dopo il primo esercizio positivo dello scorso anno, arrivato a 15 anni dalla fondazione. Il bilancio evidenzia anche svalutazioni e accantonamenti per oltre 500 mila euro.

Una rete multicanale

Librerie.Coop è l’unica grande catena di librerie indipendente del Paese, oggi di proprietà di Coop Alleanza 3.0, e occupa più di 220 persone con una rete di 87 punti vendita.

Sono 31 le librerie tradizionali collocate sia nei centri cittadini, sia nei centri commerciali e a queste si affiancano 48 spazi ‘Libri scelti per voi da librerie.coop’ negli ipermercati, 6 corner libreria in collaborazione con Eataly, 2 corner in collaborazione con Coin e un e-commerce, che consegna a domicilio in tutta Italia.

I buoni risultati si spiegano anche con la ritrovata abitudine alla lettura: infatti gli italiani, durante i vari lockdown hanno riscoperto il libro in tutte le sue forme, sia esso cartaceo, audio ed elettronico, abitudine che in seguito non si è persa.

Secondo Nicoletta Bencivenni direttore generale di Librerie.coop «il raggiungimento dell’utile è stato il frutto di un percorso di progressivo efficientamento nella gestione, avviato da anni e il suo consolidamento è la dimostrazione che il lavoro svolto ha prodotto quella solidità che abbiamo perseguito con ostinazione. Questo risultato non era scontato, tanto più che è stato conseguito in un anno caratterizzato da costi di gestione quasi raddoppiati e da una situazione economica complessiva condizionata dal carovita, con altissimi livelli di inflazione e conseguente crisi dei consumi.

«L’aspetto che ci ha dato la maggiore soddisfazione – continua Bencivenni - è arrivato dal mercato del nostro settore trainato, più che dalle novità, dal catalogo degli editori, confermando l’adeguatezza del nostro format commerciale caratterizzato, sin dalla sua nascita, da una forte presenza di tutte le pubblicazioni delle maggiori case editrici, da un assortimento di qualità e da un servizio professionale, erogato da librai esperti e competenti».

L'anno delle contraddizioni

Pure Ali, Associazione italiana librai, aderente a Confcommercio, testimonia, grazie a un'indagine svolta da Format research, che il mercato del libro, nel 2022, è stato condizionato da fattori contrapposti. Mentre, da un lato, la voglia di leggere degli italiani è rimasta intatta, dall’altro il settore è stato penalizzato, come detto, da un forte impatto dei costi, dall’inflazione e dalle incertezze economiche, che si sono concretizzati in una carenza di liquidità e nella necessità di far fronte al fabbisogno finanziario (per il 77% delle librerie che accedono al credito).

Quasi otto negozi su dieci, a novembre dello scorso anno, lamentavano un aumento "abnorme" dei prezzi praticati dai propri fornitori e, di questi, circa la metà registrava un incremento inflattivo superiore al 20 per cento.

Tuttavia, il 54% degli imprenditori segnalava anche una crescita di clienti e il 55% un aumento dei libri venduti, rispetto al 2021.