Mercatone Uno ritorna in vendita, con un nuovo, secondo, bando internazionale più flessibile, autorizzato dal Mise. Il prezzo di riferimento non vincolante è di 220 milioni - rispetto ai 280 del primo - per una rete di 78 grandi superfici (500.000 mq totali) e 23 immobili di proprietà.

L’obiettivo è, naturalmente, la vendita in blocco, ma, come recita il comunicato ufficiale “qualora non pervenissero offerte per l’intero perimetro, saranno valutate, in via subordinata, offerte per perimetri diversi, con facoltà di includere o meno gli immobili”.

I destinatari dell’operazione, che si concluderà alle ore 18 del prossimo 17 maggio, sono tutti quegli operatori – aziende e gruppi finanziari – in grado di assicurare una strategia futura al gruppo, di garantire l’occupazione e di soddisfare i creditori.

Come spiegato, in una nota ufficiale, dai commissari straordinari Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, “Mercatone Uno conta 3.405 dipendenti, di cui 2.795 operativi e 610 in cassa integrazione a zero ore. La gestione ha consentito, da giugno 2015 al 31 dicembre 2016, un incremento del 40,4% degli addetti richiamati al lavoro, pari a 737 unità. L’aumento dei lavoratori attivi è stato possibile grazie alla riapertura di 17 punti vendita. La cassa integrazione straordinaria, scaduta il 13 gennaio 2017, è stata prorogata fino al 14 gennaio 2018”.

Durante la loro opera i commissari e la direzione generale, oggi coperta da Gaetano Gasperini, hanno contenuto i costi e snellito molto l’assortimento, in precedenza fortemente eterogeneo – dai mobili all’elettronica, dalla teleria ai giocattoli, dai casalinghi alla telefonia, dai detersivi a un po’ di ferramenta – centrandolo soprattutto sull’arredamento. Così nel 2016 il gruppo ha chiuso con un fatturato di 344 milioni, in crescita del 12,3 per cento.

“Il risultato netto aggregato del conto economico del gruppo, seppure ancora negativo nel 2016, ma con un deciso miglioramento rispetto all’esercizio 2015, consente all’azienda di presentarsi al mercato con un potenziale di sicuro interesse per gli investitori – continua il comunicato -. Recupero reputazionale e attrattività del brand, sono state confermate dalla crescita di oltre il 49% degli ingressi mensili nei punti vendita, passati dai 757.000 di giugno 2015 a 1.130.000 di dicembre 2016, con un correlato incremento del numero degli scontrini”. Inoltre Mercatone Uno sta continuando a recuperare quote di mercato: dal 6,6% di luglio 2015 al 10% di dicembre 2016.

Il documento prosegue con un breve commento sugli aspetti giudiziari che hanno visto coinvolta la vecchia proprietà: “In relazione ai provvedimenti assunti dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di ex azionisti e amministratori del gruppo e confermati dal Tribunale del riesame, i commissari – senza entrare nel merito – hanno rappresentato come questi contribuiscano alla migliore tutela dei diritti dei creditori, dei dipendenti e dei clienti, favorendo la continuità aziendale”.
Il primo bando europeo, ricordiamo, era stato lanciato a giugno 2016 e si era concluso il 7 settembre. Il prezzo, unito a 400 milioni di debiti (nel 2015), aveva portato gli offerenti – una sessantina - a rinunciare.