Come già risultava dalle stime  il gruppo Nestlé  chiude il primo trimestre in modo assolutamente positivo, anche se, preannuncia, che il 2012 sarà comunque impegnativo.

Le vendite sono in crescita del 7,2%, a livello organico, e toccano 21,39 miliardi di franchi svizzeri (17,80 miliardi di euro). Merito soprattutto dell’espansione del business nei Paesi emergenti, come Africa e Asia, e nei mercati ad alto tasso evolutivo, come l’Oceania. Infatti in queste aree il fatturato segna un +13%, rispetto al +3,1% delle zone mature.

Gli addetti ai lavori, sempre molto critici, si aspettavano qualcosa di più dal primo quarter, ossia 21,43 miliardi.  L’amministratore delegato,  Paul Bulke si mette però le critiche dietro le spalle e dimostra fiducia per la chiusura annua, che dovrebbe fare registrare una salita di 5-6 punti, con un netto incremento del Mol e dell’utile. Questo sarebbe da ricondursi anche a una probabile diminuzione dei prezzi, consentita dal prevedibile rientro dei costi di alcune materie prime, anche se il franco svizzero sta attraversando un periodo di eccessiva forza  rispetto alle altre divise, fatto che indubbiamente contrasta con la dinamica e la logica dell’export.

Intanto il gruppo elvetico ha messo a segno un bel gol già da tempo annunciato, siglando, il comunicato ufficiale  è di questa mattina, 23 aprile, un accordo per l’acquisizione di Pfizer Nutrition, per la cifra record di 11,85 miliardi di dollari (9,02 miliardi di euro).

L’operazione va a integrare il portafoglio prodotti nel mercato dell’alimentazione infantile e permette  al quartier generale di Vevey (Losanna) di guardare con ancora maggiore sicurezza a uno sviluppo nei  mercati ad alta crescita, dove la nuova arrivata raccoglie già l’85% dei propri risultati.

Pfizer, attiva nella fascia alta dell’alimentazione per i più piccoli, possiede marchi molto forti che, oltre a possedere un consistente valore aggiunto, sono di facile posizionamento: parliamo di S-26 Gold, di Sma e Promil. Nomi che sposano bene con quelli, di livello medio, posseduti dalla multinazionale svizzera: Nan, Gerber, Lactogen, Nestogen, Cerelac.
Nestlè pensa di ricavare dall’integrazione almeno 2,4 miliardi di dollari di nuove vendite.

Commenta Paul Bulcke: “L’acquisizione sottolinea il nostro impegno strategico nel diventare leader mondiali nella nutrizione e nei prodotti per la salute e il benessere.  Le due aziende che si uniscono ci permetteranno di approfondire la relazione con il consumatore, offrendogli una vastissima scelta di alimenti, per assicurare ai propri bambini una partenza sana e una vita sana”.