Nuovi soci per Pasta Zara, che intende così sviluppare al meglio la propria politica nei mercati internazionali. Come molti sanno l’azienda, fondata oltre un secolo fa dalla famiglia Bragagnolo, è il primo esportatore italiano di pasta e il secondo produttore nazionale.

E’ stato lanciato un aumento del capitale sociale, portato da 52,35 a 64 milioni di euro.
L’operazione è stata resa possibile grazie all’accordo stretto con Simest, merchant bank pubblico-privata controllata da Cassa Depositi e Prestiti, entrata nella compagine dei soci, con un investimento di 4 milioni di euro,  corrispondente al 6,25%. E’ stata anche rinnovata la collaborazione con Friulia, la finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia, che, mettendo 7,65 milioni, ora detiene l’11,95%.

La quota di controllo assoluta (81,8%) è detenuta da Ffauf, società nata in Lussemburgo e trasformata in commerciale, con lo scopo di divulgare il prodotto italiano nel mondo oltre che nel mercato dell'Europa Centrale; si rivolge, quindi, anche al Medio e Estremo Oriente e alle Americhe. Ffauff ha anche in portafoglio i marchi di pasta secca Sublime, Del Castello, Gondola, L’Italiana e Pagani.

Pasta Zara ha chiuso il 2012 facendo registrare un fatturato di 215 milioni di euro, vale a dire il 16% in più rispetto all’anno precedente. Le vendite sono aumentate sia all’estero, sia in Italia e hanno interessato il marchio omonimo, ma anche le private label (in particolare quelle delle più importanti insegne della gdo internazionale), business per il quale l’azienda friulana è un riferimento nel mondo. Forte di 400 addetti, in decisa crescita, si appoggia su tre poli produttivi: quello storico di Riese Pio X, nel Trevigiano, quello triestino di Muggia e quello bresciano di Rovato.

“L’aumento di capitale - conferma il presidente Furio Bragagnolo - servirà a completare il piano di sviluppo dell’azienda, che interessa l’aumento di produzione, l’aumento dello stoccaggio e l’aumento dell’export, intensificando la nostra presenza nei 101 Paesi già presidiati e permettendoci di andare alla ricerca di nuovi mercati. L’obiettivo, a questo punto, è di arrivate a produrre 400.000 tonnellate annue di pasta, contro le 250 attuali”.