di Luca Salomone

Salov fa ancora cassa sotto tutela pubblica. Dopo i 5 milioni, ottenuti a fine luglio, da Unicredit con garanzia Sace e diretto a migliorare il profilo di sostenibilità, Banca Intesa, sempre con la benedizione della finanziaria a controllo ministeriale, eroga altri 5 milioni per rifinanziare l’efficienza dei processi.

Una vocazione per l'export

L’investimento prevede obiettivi di miglioramento Esg (Environmental, social, governance) grazie a un intervento che permetterà, all’azienda lucchese, di realizzare un impianto di nuova generazione per lo stoccaggio dei prodotti, tale da mitigare i possibili effetti, nocivi, degli sbalzi di temperatura stagionali, che impattano sulla qualità dell’olio.

Il gruppo alimentare, che vuol dire un fatturato netto consolidato di 376,77 milioni di euro nel 2021 (+12,27% su base annua) di cui i due terzi circa dovuti all’export, è presente sul mercato italiano con Sagra e ha lanciato, a fine 2019, per la prima volta in Italia, il marchio Filippo Berio, che ha oltre 150 anni di storia ed è presente in tutto il mondo (70 nazioni) in posizione di leadership in diversi Paesi.

Il finanziamento sarà erogato con lo strumento, a medio-lungo termine, denominato S-Loan, dove la lettera ‘S’ sta per sostenibile e dunque vincolato ai criteri Esg, dunque con condizioni agevolate da riduzioni di tasso ottenute in funzione del raggiungimento degli obiettivi.

Stoccaggio sostenibile

«Questa importante operazione è in linea con la filosofia che muove Salov: innovare, prestando attenzione alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni – ha detto Fabio Maccari, amministratore delegato del gruppo toscano -. Il contributo, volto a sostenere la messa in efficienza dell’impianto di stoccaggio, ci permetterà di aumentare ulteriormente l’attenzione alla qualità del nostro olio e di limitare il ricorso agli stoccaggi esterni, con conseguente riduzione di trasporti e di emissioni inquinanti»

Dal 2015 Salov fa parte della multinazionale cinese Bright food, con sede a Shangai. È un colosso specializzato nell’alimentare, come dice il nome, che spazia dal lattiero caseario, al cioccolato, allo scatolame, alle carni avicole, ai prodotti cerealicoli, per un giro d’affari che, al momento del closing era pari a 12,7 miliardi di dollari americani.

Nel 2021, secondo Statista, la sola Bright diary presentava un giro d’affari di 29,21 miliardi di yuan (circa 4 miliardi di euro).

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