Nel terzo quarter terminante a settembre il fatturato di Unilever ha registrato un notevole incremento, ossia del 10% su base annua, attestandosi sui 13,5 miliardi di euro. Depurando il tutto dagli effetti di fusioni e acquisizioni e di fenomeni squisitamente valutari, il livello di crescita si attesta ugualmente su un dato più che notevole, ossia del 5,9%, un punto oltre le stime, che indicavano come target il 5%.

Più lento invece il mercato nella Vecchia Europa, che tuttavia rimane strategica, incidendo sulle vendite per un terzo. Qui si è evidenziato un +0,9%, legato ovviamente alla crisi generalizzata del mercato. Tuttavia la cifra va comunque letta in positivo, in quanto denota un’inversione di tendenza rispetto al -2,2% di aprile-giugno.

Il management del gruppo, che punta in chiusura d’anno, a vedere crescere nel nostro Continente il proprio margine lordo e anche i volumi, ammette che lo scenario resta complicato, anche per via della continua rincorsa delle materie prime.

A livello internazionale e per singoli settori, la multinazionale anglo-olandese continua a mantenersi forte nel personal care, specie per l’aumento di beni per la cura dei capelli, di deodoranti, cosmetici per la pulizia del viso e dell’igiene orale. A tirare la volata sono i mercati in fase di sviluppo, come il Brasile, la Turchia, la Russia, l’Indonesia e il Vietnam. In Sud Africa è stato introdotto in grande stile il marchio Pepsodent.

Più lentezza si osserva sul portafoglio dei marchi alimentari, anche se molti brand, come Knorr ed Hellmann, contribuiscono a mantenere stabili o in rialzo i trend. Un discorso a parte merita il cosiddetto segmento del “refreshment”, a partire dal gelato. Mentre il marchio Magnum  prosegue nella sua crescita incessante e viene introdotto nelle Filippine e in Malesia, la variante Magnum Infinity si consolida in tutta Europa, in Turchia, Messico e Australia. Ben & Jerry beneficia particolarmente dell’introduzione in Grecia.

Dinamico il comparto della detergenza, che ha tratto vantaggi dal rinnovo delle formulazioni di molti articoli per il lavaggio. Anche in questo caso si segnalano parecchi lanci in mercati lontani, come Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Vietnam e Indonesia.