Amco (Asset management company), uno dei principali operatori nel mercato italiano degli Npe (crediti deteriorati), ha concesso un finanziamento a Pasta Zara sotto forma di una linea di credito di 25 milioni: l’operazione - che avviene in esecuzione del concordato preventivo con continuità aziendale, omologato dal Tribunale di Treviso nello scorso mese di gennaio - è alla base del percorso di rilancio del marchio, duramente colpito dalla nota vicenda delle banche venete.

La nuova finanza permetterà all’azienda della famiglia Bragagnolo di fronteggiare gli impegni, in attesa che il piano porti a un riequilibrio contabile.

Il progetto di rilancio prevede la riorganizzazione della produzione nei due stabilimenti di Riese (Treviso), e Rovato (Brescia), l’avvio di nuovi investimenti nei settori della produzione, la razionalizzazione del portafoglio prodotti, nonché una messa in efficienza e una semplificazione dei processi produttivi.

L’azienda, fondata nel 1898, nasce come piccolo laboratorio nella provincia di Treviso e opera nel mercato della produzione ed esportazione di pasta secca.

Negli anni ha conosciuto una crescita straordinaria fino a diventare il primo esportatore di pasta al mondo in oltre 108 nazioni e il secondo maggiore produttore di pasta in Italia.

Il pastificio, fortemente legato al territorio della Regione Veneto, può vantare una capacità annuale di produzione pari a 400.000 tonnellate.

Un anno fa Pasta Zara ha incassato da Barilla 118 milioni di euro per la vendita dello stabilimento di Muggia (Trieste). Annunciata a novembre 2018, l’operazione ha portato al colosso parmense una struttura da 5 linee produttive, con una produzione giornaliera di 610 tonnellate.