di Luca Salomone

Crediti intermediati per 926 milioni, margine di intermediazione e utile in crescita, rispettivamente del 22 e del 27 per cento. Sono questi i dati salienti della semestrale 2022 di Factorcoop, la società finanziaria delle maggiori cooperative di consumatori italiane, la quale principalmente, acquisisce in cessione i crediti commerciali derivanti dalle forniture.

Soci sono Coop Italia, Coop Alleanza 3.0, Coop Lombardia, Coop Liguria, Nova Coop, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia.

Extra captive in aumento

Nonostante lo scenario complesso, le politiche gestionali messe in atto negli ultimi due esercizi si sono dimostrate efficaci, permettendo, nonostante la difficile congiuntura, di raggiungere risultati che garantiscono la continuità dei servizi.

Si consolida anche l’operatività nel cosiddetto ‘extra-captive’: il perimetro dei clienti riferibili al mondo cooperativo sono scesi al 76% mentre la quota extra Coop aumenta di anno in anno.

Tutto questo ha permesso alla società di affrontare positivamente il 2022 nei settori nei quali essa opera: alimentare, non alimentare, logistica e pubblica amministrazione.

«I risultati che emergono dalla contabilità del periodo – spiega l’amministratore delegato, Marco Fossi - ci consentono di guardare con fiducia al nostro obiettivo per il 2023, che è di sfondare il muro dei 2 miliardi di crediti intermediati».

Più bollette alle casse

Positiva anche l’attività di istituto di pagamento, settore in cui prosegue la migrazione dei grandi creditori nazionali (da Enel a Telecom) al nodo PagoPa, cosa che comporta una forte crescita dei versamenti di bollettini presso le casse delle Coop a discapito di altre modalità.

A giugno 2022 le bollette intermediate dai punti vendita Coop ammontavano a 1,8 miliardi di euro, con un’incidenza di PagoPa del 50 per cento circa.

Tenuto conto di molteplici fattori Factorcoop prevede un utile netto 2022 di circa 1,8 milioni di euro.

Tornando al primo semestre 2022, il turnover (crediti intermediati) è salito del+26,1 per cento (+192 milioni) rispetto ai 734 al 30 giugno 2021, grazie al contributo di tutti i principali perimetri di business gestiti, in particolare la logistica e la pubblica amministrazione.

Si registra inoltre un cost/income (rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione) in diminuzione, e pari al 57%, cioè in linea con il piano industriale 2022-2024. Positivo anche il margine di intermediazione stesso (il valore che una istituzione finanziaria ottiene dalla sua attività principale, che è quella legata alla mediazione tra domanda e offerta di credito) in aumento a 3,68 milioni (+22%).

Il bilancio semestrale si chiude con un utile netto, al 30 giugno, di 991mila euro, in aumento del 27 per cento rispetto ai 780mila euro di gennaio-giugno 2021.