di Claudia Scorza

Nel 2022 Basf ha riconfermato l’importanza del mercato italiano, secondo in Europa per fatturato, con vendite generate nella Penisola pari a 2,672 miliardi di euro, in crescita del +16,8% rispetto all’anno scorso. Un risultato importante dovuto principalmente a due fattori: la tenuta dei segmenti industriali che hanno confermato i volumi già molto buoni del 2021 e un aumento dei prezzi dovuto alla scarsità di materie prime e all’impennata dei costi energetici.

Tra i segmenti che hanno avuto risultati positivi quello nutrition&care, che comprende vitamine, carotenoidi, steroli utilizzati nell’industria alimentare e l’intera gamma di tensioattivi, emulsionanti, polimeri, emollienti, attivi, pigmenti e filtri Uv usati prevalentemente nell’industria dei prodotti legati al personal care.

Buona anche la performance del segmento materials, che ha fatto registrare un +22% legato alle vendite di sistemi poliuretanici per cui l’Italia rappresenta un mercato particolarmente ricco, grazie alla vitale industria calzaturiera e del legno arredo. In crescita anche il segmento chemicals – quello che fornisce i prodotti chimici di base – che è ha chiuso a +19,7% rispetto al 2021, trainato in modo importante dai bonus edilizi.

«Dopo un 2021 caratterizzato da una netta ripresa rispetto al periodo pandemico il 2022 – dichiara Lorenzo Bottinelli, amministratore delegato e vicepresidente di Basf Italia – è stato un anno di luci e ombre. In particolare, dopo il primo trimestre risultato il migliore di sempre nel nostro Paese, il conflitto in Ucraina e i costi di energia e materie prime hanno appesantito in modo importante la seconda parte dell’anno. L’incertezza legata al conflitto e gli alti tassi di inflazione hanno influito anche sul primo trimestre del 2023 che, seppur non particolarmente brillante, ha registrato risultati migliori delle attese sia globalmente che nella Penisola. Il 2022 è stato un anno importante per il Gruppo in Italia anche per le acquisizioni nei settori automotive e digital farming. Sul fronte digital farming, abbiamo acquisito Horta, innovativa società specializzata in soluzioni digitali per l’agricoltura e riconosciuta anche sul mercato internazionale per lo sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni agronomiche, denominate Dss - Decision Support Systems. Le crisi che si susseguono, prima il Covid-19 e oggi la guerra in Ucraina, non ci hanno rallentato nel consolidamento del nostro percorso verso un’economia concretamente circolare, con la progressiva introduzione sul mercato di prodotti certificati ottenuti da fonti non fossili. I nostri clienti accolgono con entusiasmo queste soluzioni perché condividono con noi il desiderio di disaccoppiare lo sviluppo economico dalle emissioni di gas serra e ritengo che questa visione comune sia il vero cuore del nostro successo».