di Claudia Scorza

A poco più di due mesi dall’incendio che ha raso al suolo lo stabilimento di Arbizzano di Negrar (Vr), il Salumificio Coati è già ripartito. La capacità di creare sinergie e individuare velocemente nuove soluzioni ha permesso all'azienda di stringere un accordo con il Salumificio Pavoncelli di Pescantina (Vr) nel giro di pochi giorni dal rogo.

«Sono stati i nostri dipendenti e collaboratori a farci capire che non dovevamo arrenderci, a dare per primi l’esempio», afferma Beatrice Coati, amministratrice delegata del Salumificio. «Già il giorno dopo l’incendio, autonomamente, avevano riallacciato le linee telefoniche e internet, riprendendo i contatti con clienti e fornitori. Non potevamo arrenderci: la nostra famiglia ha accettato la sfida, abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse e competenze per ripartire. L’accordo con la famiglia Pavoncelli, con la quale eravamo già in rapporti, ci ha permesso di aprire la strada per un nuovo futuro insieme».

Insieme a tutte le referenze della gamma Lenta Cottura, prodotti di punta di Coati, sono già ripartiti subito in produzione anche i salami Lenta Stagionatura, in particolare il Salame Milano Coati, che quest’anno ha ricevuto i Cinque Spilli dalla Guida Salumi d’Italia 2023.

«Siamo già riusciti a reintegrare oltre 195 dipendenti – prosegue Beatrice Coati – e il nostro impegno è di richiamare il maggior numero possibile di collaboratori. Proprio per questo stiamo internalizzando anche alcuni servizi che prima gestivamo esternamente, così da impiegare nuovamente il nostro personale anche se con ruoli nuovi e differenti».

«In queste settimane – aggiunge Massimo Zaccari, direttore commerciale di Salumi Coati – abbiamo già fatto alcuni importanti investimenti per l’acquisto di nuovi forni e zangole per la salatura dei nostri salumi e abbiamo deliberato un piano di oltre 15 milioni da investire in macchinari per rinnovare l’impianto produttivo e implementare la parte tecnologica dell’azienda, attivarci con soluzioni per il risparmio energetico e ridurre l’impatto ambientale. Dal cuore della Valpolicella, la produzione a marchio Coati prosegue il suo cammino a ritmo serrato, rinsaldando il suo forte legame con il territorio. Nel frattempo, sul luogo dell’incendio sono in corso le accurate operazioni di smaltimento e bonifica che richiederanno parecchi mesi».