Nata 50 anni fa, Ilip è l’azienda specializzata nella realizzazione di soluzioni di imballaggio in plastica termoformata e materiale compostabile.
In occasione di Fruit Logistica Mauro Stipa, Sales Manager Fresh Produce Packaging Export di Ilip, ha rimarcato il valore del pet riciclabile soprattutto nel segmento dell’Ortofrutta, sottolineando l’impegno profuso dall’azienda in questo senso attraverso l’acquisizione di uno stabilimento adibito al riciclaggio della plastica.


Cosa avete presentato a Fruit Logistica?


L’azienda rimane legata al modello di plastica convenzionale 100% riciclata, ossia la tipologia più ecosostenibile presente sul mercato nonché la più conveniente a livello pratico.
Se riciclata in modo opportuno, la plastica può rappresentare un materiale prezioso in grado di essere riutilizzato al meglio: per questo motivo, l’azienda ha investito per dotarsi di uno stabilimento indipendente dove riciclare le bottiglie impiegate per l’acqua minerale e riconvertirle per la realizzazione di cestini.

Quanta plastica siete in grado di riciclare ogni anno?


Ne ricicliamo abbastanza da riuscire a produrre circa un miliardo di cestini. In questo abbiamo il supporto di tutto il settore ortofrutticolo, poiché attualmente non esiste una vera e propria alternativa alla plastica. Tutto ciò che viene prodotto in bioplastica o in carta non è totalmente sostenibile e l’industria non è in grado di fornirne i volumi necessari: il pet 100% riciclabile, dunque, con le dovute cautele e l’approvazione della distribuzione, rimane il materiale di punta per gli imballaggi destinati al comparto ortofrutticolo.
Rimane, infine, grande disinformazione e confusione tra i consumatori.

In che modo cercate, quindi, di informare il consumatore circa il corretto metodo di riciclaggio dei vostri imballaggi?


Cerchiamo di rendere ben visibile sulla base dei cestini l’indicazione di plastica 100% riciclata, anche se in questo dobbiamo interfacciarci con la grande distribuzione e con enti specializzati per definire quali siano le corrette indicazioni da apporre sulle confezioni.

Come si è chiuso il 2019 per l’azienda e quali sono le prospettive per il 2020?


Il 2019 si è chiuso in modo positivo, nonostante la divisione che produce piatti e bicchieri risenta del vincolo legislativo di utilizzare sempre più stoviglie in cartoncino o altri materiali bio compostabili.
Per quanto concerne il settore dell’ortofrutta, anche in questo caso abbiamo chiuso il 2019 in positivo, nonostante siano stati registrati piccoli cali relativi a determinati prodotti.
Complessivamente, il fatturato del Gruppo supera i 230 milioni di euro.

Diversificare è possibile? Quali materiali prendereste in considerazione?


Già 15 anni fa introducemmo per primi le plastiche biodegradabili, possediamo quindi il know how per procedere in questo senso, ma il settore Ortofrutta non è ancora preparato anche perché i costi sono relativamente elevati o comunque comparabili alle alternative carta/cartoncino già molto più costose del PET 100% riciclato.