Tra le prime imprese industriali del settore oleario in Italia a curare tutta la filiera produttiva, la Nicola Pantaleo Spa - nata a Fasano nel 1890 e impegnata nella produzione e commercializzazione di olio d’oliva - oggi garantisce l’origine e le caratteristiche di due extravergine ottenuti dalla filiera con l’innovativo QR-Code in etichetta, che traccia il prodotto dalla pianta alla bottiglia: il ‘Biologico’ per il mercato USA e quello ‘Young’ per i canali ho.re.ca. e retail. Come ci spiega il purchase planner manager Nicola Pantaleo in questa intervista, l'azienda oggi controlla ben 140 ettari di terreno coltivato. Nel 2017 l'azienda ha inoltre inaugurato un frantoio dedicato all’olio biologico che permette di seguire tutta la produzione dal raccolto fino al confezionamento.

Dott. Pantaleo ci può riassumere brevemente la storia della sua azienda?
Comincerei dicendo che quello tra la famiglia Pantaleo e l’olio è un legame antico quanto una pianta di olivo, le cui radici affondano saldamente nella terra di Puglia. Oltre cento anni di tradizione e l’impegno costante di quattro generazioni di imprenditori pugliesi hanno contribuito alla nostra crescita e affermazione, rendendoci una realtà di spicco nella produzione olearia italiana. La nostra storia ha inizio a Fasano nel 1890 dove, grazie a una spiccata iniziativa imprenditoriale, Antonio Pantaleo ha cominciato a commercializzare olio sfuso. Oggi siamo un’affermata realtà industriale con circa 30 dipendenti e un fatturato di 50 milioni, confezioniamo ogni anno circa dodicimila tonnellate di olio d'oliva nelle sue differenti qualità – olio extravergine, olio di oliva, olio di sansa di oliva. Siamo presenti sia sul mercato nazionale che su quello estero, compreso quello extra europeo dove, in alcuni casi (Giappone, India, Oman e Qatar), deteniamo la leadership dei prodotti più venduti.

Possiamo quindi dire che la vostra è un’azienda votata all’export?
Oggi le nostre quote sono divise in questo modo: 80% export e 20% mercato Italia. Diciamo che tra le aziende olearie noi siamo sicuramente tra quelle, da sempre, più votate all'export.

Quanto lavorare intensamente con l’estero ha inciso sul vostro know-how?
Sicuramente lavorare con grandi multinazionali straniere ci ha permesso di recepire tante interessanti nozioni: un esempio di know-how che abbiamo traslato al mercato nazionale è la forza di strappo dei tappi che va applicata all'apertura delle bottiglie (devono occorrere massimo 14 kg di forza per aprire il tappo) ma ci sono molti altri aspetti, legati anche alla sicurezza alimentare come il soffiaggio del tappo o il controllo del cartone, del vuoto, delle bottiglie vuote…
Tutti aspetti che, al di là della qualità pura e semplice dell'olio, del prodotto, della materia prima, riguardano poi il consumatore e la sua sicurezza.

Cosa può dirci della vostra divisione dedicata all’agricoltura?
Nel 2009 abbiamo iniziato a investire anche in agricoltura. La nostra avventura è partita da un appezzamento di terra di 20 ettari nella Piana Degli Ulivi, in un’area compresa tra i comuni di Fasano, Cisternino ed Ostuni. Abbiamo iniziato con la coltivazione olivicola a cui abbiamo affiancato la produzione di Pomodoro Regina, una varietà tipica della zona che, purtroppo, ha rischiato l’estinzione negli ultimi decenni.
Oggi siamo arrivati a 140 ettari di terreno coltivato. Nel 2017 abbiamo inoltre inaugurato il nostro frantoio, dedicato all’olio biologico, che ci permette di seguire tutta la produzione dal raccolto fino al confezionamento, rispettando anche i giusti tempi che occorrono fra la raccolta e la molitura, il che garantisce una migliore qualità del prodotto. Oggi siamo una delle poche aziende industriali che ha completato la filiera: tutto il prodotto biologico che andremo a confezionare proverrà dalla nostra azienda agricola e sarà completamente tracciato.

Come gestite il problema del prezzo che affligge il mercato dell’olio a fronte di questa grande attenzione alla qualità?
Il nostro punto di forza è nella capacità di acquistare le materie prime nei momenti opportuni, specie nella campagna olearia, riuscendo ad ottenere dei vantaggi competitivi dal punto di vista degli acquisti; questo aspetto nel nostro settore è fondamentale. A questo si aggiungono la costanza, la qualità e la serietà con cui abbiamo sempre operato negli anni e che fortunatamente ci contraddistinguono agli occhi della grande distribuzione, specialmente in determinate aree. L'obiettivo è quello di allargare la distribuzione in Italia in maniera più capillare ed estesa.

A livello di comunicazione che tipo di canali utilizzate?
Utilizziamo sia i canali social che quelli tradizionali come riviste, pubblicità, cartellonistica. Quest'anno abbiamo avviato un progetto di comunicazione più strutturato che coprirà tutti i media, cercando di accompagnare il consumatore alla scoperta del brand Pantaleo e dei suoi prodotti, partendo dalle nostre pagine instagram e facebook dove stiamo facendo molta attività. Altro aspetto su cui lavoreremo è l’ecommerce: al momento siamo già presenti su Amazon ma dobbiamo migliorare il servizio offerto.