I consumi nella grande distribuzione hanno nuovi scenari e la Dmo è chiamata a intercettare le richieste di consumatori che cambiano. La trasformazione degli stili di vita e delle modalità di acquisto ha posto il commercio di fronte alla necessità di rispondere a un ventaglio di bisogni sempre più ampio.
La crisi del mercato rionale, unitamente all'aumento della richiesta di prodotti freschi, convenienti e affidabili, rappresentano fattori centrali nell'impulso che sta guidando lo sviluppo, da parte di
gruppo Tuodì, di Fresco Market e InGrande. A parlarcene è il Direttore marketing e vendite dei due brand, Luca Chirieleison.

Qual è l’idea di fondo di Fresco Market…

L’ insegna nasce a novembre 2018, con le prime aperture, di Casal Palocco e Romanina, nell’area di Roma. Il format è nuovo e coniuga le dimensioni e la funzionalità del supermercato, con un layout che invece richiama il mercato rionale e le botteghe di quartiere, con banchi ortofrutta, un vastissimo assortimento, e banchi serviti di panetteria, gastronomia, macelleria: sono veri e propri corner dove il contatto con il cliente diventa indispensabile per creare un rapporto di profonda fiducia, basilare per la fidelizzazione. Attraverso uno studio di oltre 25 anni, selezioniamo piccole e medie imprese italiane di alta qualità di cui ci avvaliamo per la fornitura dei prodotti. Tra queste, poi, l’attenzione si rivolge maggiormente a quelle locali per quanto riguarda l’ortofrutta e la macelleria.

E i risultati?

Sono ottimi e non hanno deluso le aspettative. Per questo, in un anno, si contano già una trentina di punti di vendita, distribuiti a Roma e provincia, nelle aree di Viterbo e Frosinone e in Toscana, dove sorgono 3 negozi. L’obiettivo dell’azienda è di convertire una parte della rete attuale in Fresco Market e, in misura minore, date le dimensioni più importanti, in InGrande. I negozi recentemente ristrutturati mostrano un andamento positivo.

Parliamo di metrature…

Il format Fresco Market riprende, ampliandole, le caratteristiche dei negozi di prossimità: dunque si concretizza in negozi “sotto casa” di medie dimensioni (fino a 700 mq) diffusi in maniera capillare nei diversi quartieri della Capitale. La rete vuole seguire le necessità dettate dal ridimensionamento del nucleo familiare e l’esigenza di economizzare il tempo da dedicare alla spesa quotidiana. Questo però non esclude la presenza del marchio anche in zone extra-urbane, con dimensioni che possono raggiungere oltre i 1.000 mq. Qui tutta l’area del fresco è ancora più ampia.

Quali sono le location preferite dai due marchi?

Per InGrande vengono sempre scelti bacini densamente popolati, di almeno 30.000 abitanti, con un’attrazione che arriva ai 30 minuti in auto e, dunque, serviti da strutture viabilistiche di rilievo. Il marchio si sviluppa in una logica per la maggior parte stand alone. Diverso il discorso di Fresco Market, che può inserirsi: sia in un’ottica di prossimità per la maggior parte dei negozi, sia in un’ottica stand alone per le metrature più grandi.

E l’assortimento?

Per quanto riguarda l’assortimento, dove cifre e scelte sono comuni alle due insegne, la parte del leone è svolta dai nostri marchi esclusivi, che coprono tutte le categorie, compreso il non food leggero o bazar. Accanto ai nostri brand ci sono però anche alcuni marchi dell’industria. L’offerta rispecchia la volontà di garantire convenienza, puntando sempre al migliore rapporto qualità-prezzo. La scelta di inserire i marchi noti viene incontro, invece, all’esigenza di completare l’offerta. La qualità dei prodotti, per la maggior parte italiani, è garantita dal rapporto di fiducia con i fornitori e predilige la filiera corta (ovviamente controllata anche negli standard di produzione), quindi i prodotti locali. Massima attenzione è rivolta al reparto ortofrutta, che conta numerosissime referenze sia stagionali, sia con uno sguardo ai nuovi trend: superfood, esotici ecc., ma anche IV gamma.

Altre merceologie per voi molto significative?

Fiore all’occhiello di Fresco Market, ma come vedremo anche di InGrande, è il reparto enoteca, con oltre 2.000 etichette di provenienza italiana ed estera: vini, spirits e birre la fanno da padroni, in un layout che risponde alle esigenze del mercato moderno.

Passiamo a InGrande…

L’ insegna non è nuova: la prima apertura infatti è datata 2005, per l’intuizione imprenditoriale di voler portare in Italia un nuovo format. Il rilancio nel 2019 ha un taglio più moderno e più funzionale alle esigenze e ai trend del mercato attuale. Il format rimane unico in Italia: permette infatti la coesistenza, in un solo luogo, del rifornimento alimentare per le famiglie e per gli operatori dell’Horeca. Le dimensioni sono maggiori rispetto a un normale supermercato e il layout richiama la struttura dell’ingrosso. La superficie varia da un minimo di 1.500 mq fino ai 3.000 metri quadrati. Cinque punti vendita sono già presenti in Lazio e Toscana e il 7 dicembre aprirà il sesto negozio, a Roma. Per il 2020 prevediamo altre inaugurazioni.

Perché non possiamo parlare di un cash&carry?

Perché non lo è, essendo aperto a tutti, tanto che i prezzi sono già comprensivi di Iva. Il consumatore può comprare, per esempio, un solo barattolo di marmellata o un chilo di frutta, senza nessun vincolo di quantità. Non possiamo nemmeno parlare di un “superstore”, dato che InGrande si adatta anche alle esigenze dei professionisti della ristorazione, grazie a un assortimento che comprende molti prodotti in grandi formati a prezzi competitivi e beni da acquistare in confezioni intere, con offerte dedicate. L’accesso alle offerte periodiche, allestite nelle zone promozionali, è riservato ai possessori delle card, declinate in corporate, per i professionisti, e in family, per i privati. A tutto questo si sommano parcheggi grandi e comodi, 150 posti in media, sempre per soddisfare i bisogni di chi fa grandi spese.

Reparti: quali sono i più importanti di InGrande?

Anche qui il focus è sul fresco e freschissimo, a partire dal reparto ortofrutta, che si estende su una superficie media di 150 mq, permettendo l’esposizione di un vastissimo assortimento proveniente da produttori, selezionati mediante severi standard qualitativi. Le consegne avvengono quotidianamente per garantire la freschezza dei prodotti, venduti anche a bancali, per soddisfare ancora una volta i bisogni dei professionisti. Reparti molto importanti sono anche quelli di macelleria e gastronomia, con banchi lineari molto estesi (fino a 12 metri), che offrono un alto livello di servizio assistito, consigliando il cliente sui diversi tagli di carne, ripartiti, per esempio, in base alle diverse esigenze di cottura e/o quantità. E’ quindi possibile fornire al cliente i tagli anatomici, richiesti spesso dagli operatori Horeca. Nei negozi InGrande, poi, è presente anche il laboratorio di panificazione interno, per la produzione quotidiana di pane, pizza e dolci sempre con materie prime selezionate, provenienti dal territorio italiano.

E l’enoteca?

Anche questo reparto rappresenta un punto di forza del format, dato che la nostra seconda connotazione, dopo il freschissimo, è proprio il beverage, fondamentale per il settore Horeca. Da InGrande La nostra ‘cantina’ conta più di 2.000 prodotti a scaffale, con una selezione di oltre 1.300 etichette provenienti da tutta la nostra Penisola, i migliori champagne e oltre 700 referenze fra spirits di provenienza nazionale e internazionale, come gin, grappe, distillati e liquori, selezionati da esperti.

Concludiamo con il commercio elettronico e la comunicazione…

Sul commercio elettronico siamo molto attivi, grazie all’accordo con Supermercato 24 e, sempre in questo ambito, grazie alla creazione delle nostre app, integrate con la funzione di acquisto online. Per quanto riguarda la comunicazione stiamo lavorando molto sui social e sul web. Stiamo inoltre lavorando sulle nuove fidelity card per entrambi i marchi, per aumentare il legame con i clienti e sviluppare promozioni particolari, buoni sconto ed eventi in store. Non manca di certo la comunicazione classica ma Internet è, e sarà, prioritaria.