Sul totale dei costi del sistema agroalimentare i servizi di trasporto e logistica pesano circa un terzo. Questo è, in sintesi, quanto emerge dal rapporto “La logistica come leva competitiva per l’agroalimentare italiano” realizzato da Ismea, in collaborazione con il Mipaf.

La sola spesa del trasporto - che per oltre il 90% dei casi avviene su gomma - pesa sul totale degli oneri logistici per circa due terzi, mentre la rimanente parte fa riferimento ai costi di magazzinaggio, condizionamento, confezionamento e picking. Servizi che rivestono un ruolo chiave nella valorizzazione qualitativa e commerciale, soprattutto nel comparto agroalimentare, e sui quali esistono in Italia, consistenti margini di miglioramento, sia intermini di riduzione dei costi che di razionalizzazione dei processi.

Inoltre, dallo studio emerge che la ricerca di efficienza lungo i canali di commercializzazione e distribuzione, attraverso una corretta gestione logistica, è una condizione essenziale per lo sviluppo della competitività. Tra i principali ostacoli si rileva una bassa percentuale di carichi completi, che determina costi di trasporto elevati, e una diffusa inefficienza commerciale, legata all’elevato numero degli attori coinvolti nei processi distributivi. Scarsa risulta anche l’intermodalità (marittima e ferroviaria) e non ancora soddisfacente la dotazione di informatica delle imprese.

Limitate, infine, le offerte dei servizi, con le imprese del settore italiano della logistica caratterizzate da strutture di piccole dimensioni.