Il documento che ha sancito ufficialmente la nascita del C.Lab Agri è stato firmato nella città di Cuneo dall’assessore all’agricoltura della regione Piemonte Mino Taricco, dal presidente della provincia di Cuneo Raffaele Costa, dal sindaco della città di Cuneo Alberto Valmaggia, dal preside della facoltà di agraria Bruno Giau e dal presidente del Csi-Piemonte Francesco Brizio.

La nuova struttura persegue l’obiettivo di contribuire all’innovazione del comparto agroalimentare piemontese, operando nel settore della tracciabilità e rintracciabilità agroalimentare e concorrendo a creare un collegamento diretto fra i risultati della ricerca e il mondo della produzione.

Tra le priorità del C.Lab Agri vi è quella di fornire alle realtà produttive gli strumenti con cui stimolare l’innovazione del settore attraverso azioni specifiche e mirate: dal monitoraggio dei bisogni delle piccole e medie imprese agricole alla sperimentazione di tecnologie avanzate, dalla selezione di progetti per l’innovazione di prodotto e di processo alla diffusione delle soluzioni individuate su tutto il territorio regionale.

Il C.Lab Agri si occuperà, inoltre, delle forme di garanzia del prodotto, promuovendo e sostenendo lo studio e l’introduzione di tecnologie innovative per la tracciabilità e rintracciabilità degli alimenti. Questo consentirà, soprattutto, di seguire l’intero ciclo di vita di ogni prodotto dal produttore fino alla tavola del consumatore.

Come afferma il sindaco Alberto Valmaggia “L’attivazione del C.Lab Agri si inserisce in un preciso filone normativo comunitario che, rendendo obbligatoria la tracciabilità di filiera, mira a garantire la sicurezza alimentare a un consumatore sempre più sensibile a una sana e corretta alimentazione e sempre più consapevole del proprio valore di soggetto economico. Ma non solo: C.Lab Agri mette anche in evidenza come la rintracciabilità, nelle sue diverse forme, può essere un utile strumento per valorizzare le produzioni agroalimentari”.
Il professor Bruno Giau sostiene che “il legame certificato degli alimenti con il territorio di provenienza delle materie prime vegetali o animali rappresenta un fondamentale orientamento dell’attuale politica agraria. Attraverso questa strada passano la difesa e il consolidamento dell’agricoltura regionale e italiana, la tutela dei valori tradizionali legati all’alimentazione e la rassicurazione dei consumatori circa i cibi che comprano. La cosiddetta tracciabilità consiste proprio nel rendere esplicito quel legame. Ma realizzare la tracciabilità degli alimenti richiede una accumulazione di ricerche teoriche ed empiriche multidisciplinari e ad alto contenuto innovativo, che è esattamente il compito del nuovo laboratorio”.