Torna alla ribalta il progetto di quotazione di Esselunga, inizialmente previsto per il 2020 e confermato dall’incarico che il gruppo avrebbe conferito, secondo gli ambienti finanziari, alla boutique d’affari londinese Zaoui&C.

Sulla base dei parametri e del confronto con altre realtà distributive, soprattutto internazionali, Esselunga si attesterebbe a un valore di circa 4,5 miliardi di euro.

Lo sbarco in Piazza Affari sarebbe solo una delle alternative sul tappeto, anche se allo stato attuale costituisce l’ipotesi più accreditata, rispetto all’ingresso di uno o più investitori istituzionali. Lo scopo principale della manovra resta di mettere in vendita un 30% di quota di Supermarkets Italiani, ancora in mano ai figli maggiori, Giuseppe e Violetta, che non hanno più alcun incarico all’interno dell’azienda.

Il gruppo fondato da Bernardo Caprotti ha chiuso il 2017 con un giro d’affari di 7,75 miliardi, oltre 23.000 dipendenti, circa 160 punti vendita e una redditività record, vicina ai 16.000 euro al mq secondo le analisi di Mediobanca.