Sono stati il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e Luca Barilla, per la Fondazione Barilla, i due protagonisti del taglio del nastro che ha dato l’avvio alle celebrazioni di Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura. L’evento ha coinciso con l’apertura al pubblico della mostra dal titolo “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile” promossa dalla Fondazione Barilla. Fino al 13 aprile gli spazi della Galleria San Ludovico e i Portici del Grano ospitano un percorso esperienziale, che si propone di far comprendere il forte legame che esiste tra la tutela della nostra salute e quella del pianeta, a cominciare da quello che mettiamo ogni giorno nel piatto. Un percorso multimediale che arricchisce il programma educativo “Noi, il cibo, il nostro Pianeta” inserito in un protocollo d’intesa col MIUR.

La produzione di cibo è infatti l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%). Ecco perché occorre ripensare il modo in cui produciamo il cibo. Un’esigenza che nasce anche da una previsione: da qui a trent’anni saremo circa 10 miliardi di persone sul pianeta e questo renderà necessario produrre più cibo. Tuttavia, continuando a farlo con questo ritmo e in questo modo, i danni che arrecheremo al Pianeta saranno incalcolabili.

La mostra è realizzata per creare un vero e proprio percorso immersivo, diviso in più parti. La prima, presso gli spazi della Galleria San Ludovico, rappresenta un “viaggio virtuale” che punta a mettere in evidenza i paradossi globali del sistema alimentare: fame vs obesità perché per ogni persona malnutrita nel mondo ce ne sono due che sono obese o sovrappeso; cibo vs carburante perché un terzo del raccolto di cereali viene utilizzato per dare da mangiare agli animali o per produrre i biocarburanti, nonostante il problema della fame e della malnutrizione e spreco vs fame, perché ogni giorno, dal campo alla tavola, vengono sprecati 1.3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile, quattro volte la quantità necessaria a sfamare gli oltre 820 milioni di persone malnutrite in tutto il mondo.

La mostra interattiva mira anche a esplorare le diverse correlazioni che il cibo ha con il mondo che ci circonda: si passa da “Cibo e Cultura” a “Cibo e Città”, per poi parlare del profondo legame tra “Cibo e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” fino alla sezione dedicata al “Piatto Virtuale”, che permette di scoprire se la nostra dieta è effettivamente sostenibile, per noi e per l’ambiente.

Il percorso di consapevolezza e comprensione dei nostri sistemi alimentari si sposta successivamente presso i Portici del Grano, in cui sarà possibile ammirare gli scatti della mostra sviluppata con National Geographic Italia e dedicati ai mille volti delle culture del cibo nel mondo: fotografi professionisti hanno contribuito a realizzare un viaggio attraverso posti esotici, vicini e lontani, evidenziando la centralità del cibo.

“Noi, il cibo, il nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile” offre inoltre percorsi di approfondimento ai ragazzi: per le scuole è prevista un’esperienza ancora più formativa che va dalla visita guidata all’esposizione, fino a momenti ludico didattici presentati secondo il livello scolastico di appartenenza di ciascuna classe, con lo scopo di consolidare ulteriormente le conoscenze oggetto della mostra.