Gci, filiale italiana di Immochan (Auchan Holding) avvia un nuovo business, con un'offerta di ristorazione che punta a valorizzare la filiera locale attraverso due progetti che esaltano l’artigianalità, la cultura della buona tavola e il benessere delle persone.

Impegnata nel campo del retail park e delle gallerie commerciali, con investimenti di circa 250 milioni di euro entro il 2019, Gci continua così a valorizzare il made in Italy e, in particolare, le tradizioni locali.

Saranno i siti di Mestre e Fano i primi a sperimentare la nuova offerta di ristorazione targata Gci. Alla base di questa nuova idea di business c'è l'intenzione di differenziare il format della proposta food attualmente presente nei centri commerciali italiani, con l'obiettivo di garantire un'offerta in linea con il territorio. Finora, anche se con casi di riconosciuto successo, la proposta gastronomica è stata influenzata dai grandi brand del settore, con format sempre uguali che via via sono stati replicati nei vari siti commerciali. Allo stesso tempo, riuscire a valorizzare al meglio gli operatori locali è diventata una sfida. Gci ha deciso di puntare sull'innovazione, e per farlo è partita proprio dal settore food, scegliendo due partner specializzati: Ethos per il progetto di Mestre e Vacanze Romane per il progetto di Fano. (La quota di GCI è al 51% con entrambi i partner).


La scommessa parte dal concetto che l'italianità si esprime nel patrimonio dei territori, nelle proprie tradizioni gastronomiche e di stile di vita. Un centro commerciale che si trova in una regione, in una città, non può essere identico ad un centro di un'altra città, perché la differenza la fanno le persone, i clienti di quel territorio che hanno gusti, storie e aspettative diverse. Creare una ristorazione ad hoc a seconda del territorio significa valorizzare un'offerta unica. Entrambi i progetti di emotional food court sono complementari alle altre insegne della ristorazione presenti nei centri commerciali.