Il piano di risanamento di New Cold è stato ritenuto nello scorso agosto sostenibile e attuabile dal Tribunale di Lodi, rendendo così esecutivo il decreto che la pone in concordato preventivo in continuità diretta.

“Abbiamo dovuto intervenire su tutti i punti nevralgici dell’azienda” - dichiara Luisa Tremolada attuale Amministratore Unico di New Cold -. “Il primo intervento è stato fatto sulla linea di produzione. Abbiamo ridotto il numero delle referenze per garantire migliore qualità, puntualità nelle consegne e un minore dispendio di risorse all’interno del reparto produttivo, salvaguardando i posti di lavoro dei nostri dipendenti”.

Oggi gli addetti, tutti dipendenti, sono 14 e la gamma di prodotti si è focalizzata su barattoli, tartufi e coppette monodose anche nella versione bio.

“La scelta delle referenze è stata fatta tenendo conto della rotazione, della domanda del mercato e della maggiore reddittività” - continua Luisa Tremolada -. “Una scelta che ha portato subito beneficio sia a livello qualitativo che finanziario”.

Si è intervenuto anche sull’assetto organizzativo inserendo nuovi profili professionali, dal responsabile di stabilimento fino ad una miglior gestione economica finanziaria attraverso nuovi profili manageriali. Questo nuovo assetto organizzativo e produttivo ha consentito di evadere gli ordini della stagione 2021 in modo puntuale e preciso e di garantire un’alta qualità dei gelati. Oggi l‘azienda è in equilibrio economico-finanziario”

Ma tutto questo non sarebbe stato possibile se le insegne più significative della gdo non avessero dato fiducia al nuovo piano strategico aziendale continuando ad acquistare i prodotti New Cold.

“E proprio a loro va il nostro più grande grazie - “conclude Luisa Tremolada “ -. Un grazie sincero perché senza il loro supporto e il loro sostegno non avremmo potuto raggiungere i risultati che abbiamo raggiunto in questi mesi del 2021 Un grazie anche a tutti i fornitori che nonostante le difficoltà hanno deciso di supportarci continuando a lavorare con noi”.

E’ innegabile che questa battuta d’arresto ha portato il nuovo management a trasformare questa realtà, che si è sempre dibattuta tra la sua anima artigianale e la sua aspirazione a diventare una realtà industriale, in un’industria dolciaria correttamente parametrata sulla sua capacità produttiva e sui margini reali di crescita di cui dispone.