Nomisma, in collaborazione con Assofranchising, ha analizzato la propensione allo shopping e agli acquisti degli italiani per il Natale 2021 e i desiderata per i retail fisici per il 2022, in un mondo che si muove sempre più verso un’esperienza omnicanale.
In un contesto come quello
attuale, nonostante la situazione pandemica, non è diminuito per gli italiani
il desiderio di festeggiare insieme ai propri cari. Per quanto riguarda
l’acquisto dei regali, per più della metà degli italiani la spesa nel 2021 è
rimasta in linea con quanto destinato nel 2020, solo il 15% ha speso di più
rispetto allo scorso anno, contro un 20% che ha speso di meno. Comportamenti
che, analizzati nel complesso, hanno portato una generalizzata contrazione
della spesa per regali (il 28% degli italiani nel 2021 ha speso meno rispetto
al 2019 vs il 10% che ha speso di più).
Tra i regali preferiti.
abbigliamento (40% ha optato per questa categoria), accessori moda (36%), libri
(34%), cibi e prodotti tipici (32%), ceste natalizie (30%), prodotti per la
cura della persona (30%) e bottiglie di vino o liquori (28%). Nell’anno appena
terminato, gli italiani hanno speso in media 93 euro per i familiari più stretti,
21 euro per gli amici e 6 euro per i colleghi.
In via non esclusiva, 5 italiani
su 10 hanno acquistato on-line su piattaforme generaliste con l’obiettivo di
risparmiare tempo e denaro. Il 47% ha acquistato i regali di Natale nei centri
commerciali, mentre 3 italiani su 10 hanno preferito i piccoli negozi in centro
città.
C’è anche chi ha deciso di non
comprare regali: 1 su 10 ha optato per questa scelta. Tra questi, coloro che
preferiscono risparmiare e i “Grinch” che vogliono mitigare il lato
consumistico delle festività.
La crisi pandemica, da un lato,
ha fatto provare a molti italiani i benefici degli acquisti online, ma ne ha
anche evidenziato alcuni ambiti meno positivi: distacco, scarso coinvolgimento,
difficoltà nello stabilire una relazione con il venditore e la marca. Il punto
di vendita fisico rimane dunque un elemento importante dell’esperienza di
acquisto, confermando l’opportunità strategica per efficaci interazioni in
logica multicanale. Negli ultimi 6 mesi del 2021 il 92% degli italiani ha
frequentato i centri commerciali, il 91% per fare acquisti, ma non solo, l’84%
vi si è recato anche solo per guardare le vetrine e prendere spunti per
pianificare lo shopping futuro, il 67% infine vi si è recato per i punti di
ristorazione.
Se guardiamo ai comportamenti
attuali degli italiani, è possibile osservare come il progressivo ritorno alla
normalità porterà il 96% a continuare a fare acquisti nei negozi fisici
trasversalmente a tutte le fasce d’età. Per 1 italiano su 2, acquistare i prodotti
in un negozio che appartiene ad una catena è garanzia di trovare ciò che si
desidera, il 43% ha fiducia nella qualità del prodotto scelto.
La tecnologia e la situazione
pandemica hanno cambiato molte delle esigenze dei consumatori, accelerando alcuni
cambiamenti già in atto, che oggi più di ieri cercano personalizzazione e un
servizio multicanale. Sebbene gli italiani siano connessi per oltre 6 ore al
giorno ad internet e quasi 33 milioni di italiani acquistino online, l’analisi
che emerge dall’Osservatorio Hybrid Lifestyle sottolinea come, per 1 italiano
su 2, l’esperienza d’acquisto nel negozio fisico nel 2022 sarà insostituibile,
in particolare per la fascia d’età 45-65 anni.
Uno sguardo al 2022 ci dice come il 63% ricercherà nell’esperienza di shopping spazi sicuri, per controllare il rischio di contagio; l’attenzione alle misure di igiene e sicurezza è aumentata costantemente dall’inizio della pandemia, attestandosi come uno standard necessario. I consumatori sono rassicurati dalla presenza di dispositivi igienizzanti e dagli accessi limitati negli ambienti di più piccole dimensioni.
Al futuro si guarda strizzando
l’occhio anche ad ambienti e spazi più accoglienti (39%). Da non sottovalutare,
infine, l’approccio Human2Human (H2H): il 34% degli italiani desidera la
presenza di personale in grado di accompagnare e guidare l’esperienza di
acquisto. Sono questi i fattori chiave che permetteranno ai brand, ai retail e
alle catene, di continuare a coinvolgere i consumatori nel post-pandemia.