E’ partita, con la prima sessione plenaria presso Confindustria, la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori dell’industria alimentare, in scadenza il 30 novembre.

Secondo il vice presidente delegato di Federalimentare, Leonardo Colavita “il momento è molto difficile e impegnativo. Un momento esplicitato bene da trend del mercato interno e di produzione che evidenziano, nel primo semestre dell'anno in corso, segni negativi analoghi e, anzi peggiori, di quelli evidenziati a consuntivo 2014.

“L'aumento dell’export – ha detto Colavita - non riesce da solo a sollevare il settore, visto il suo peso limitato ad appena il 20% rispetto ai 134 miliardi di fatturato complessivo. Questo il contesto”.

Il confronto fra le parti pone quindi al centro temi quali il contenimento dei costi, il recupero di efficienza produttiva, la necessaria flessibilità.

Priorità assoluta, si legge in una nota, deve però rimanere la salvaguardia dei posti di lavoro, su cui l’Industria alimentare ha dimostrato di saper “tenere” in questo Paese, nel corso di un lungo e pesante arco di crisi, molto più di qualsiasi altro settore manifatturiero.

Con 54.350 imprese (stima 2015) il comparto dà lavoro a 385.000 addetti, un dato praticamente costante rispetto al 2013, quando il totale occupati si attestava a 385.500 persone.