Si è svolta, venerdì 23 giugno, l’assemblea annuale di Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari) aderente a Federalimentare e dunque a Confindustria.

L’elemento saliente è che il contributo del food alla crescita del Paese si è confermato importante anche nel 2016, anno in cui l’Italia ha rafforzato i primi incerti e discontinui segnali di ripartenza dell’economia, dopo la crisi apertasi nel 2008.

Dei tre grandi parametri congiunturali (consumi, produzione ed export), i consumi interni hanno tuttavia continuato a deludere. Ne ha risentito inevitabilmente il fatturato del settore, che è rimasto fermo per il quarto anno di fila. Uno stop così lungo non si era mai verificato dal dopoguerra a oggi.

“In questo quadro economico, che vede un calo della domanda, se guardiamo invece alla produzione assistiamo a un ritorno alla crescita di oltre un punto – spiega Marco Lavazza, presidente di Aiipa –. Merito del traino dell’export, che è aumentato del 3,6% nell’ultimo anno, e di ben 65 punti percentuali negli ultimi 10 anni. Il fenomeno è stato tanto più significativo, in quanto è avvenuto nonostante il rallentamento registrato nell’ultimo biennio dal commercio mondiale. Esso è stato prezioso per sostenere il nostro apparato industriale”.

Ottime dunque le performance specifiche dell’universo Aiipa con un fatturato 2016 che ha raggiunto la soglia dei 18,7 miliardi (+2,6% sul 2015) e, come detto, i risultati dell’export, che ha toccato 5,1 miliardi, con un incremento del 4,3 per cento.

Guardando ai singoli comparti, l’incidenza più significativa spetta ai prodotti vegetali, con vendite pari a 4.590 milioni (+0,1% sul 2015). In seconda posizione il caffè con 3.500 milioni di euro e una brillante performance del giro d’affari (+7,5%). Seguono nutrizione e salute, con 3.136 milioni (+3,5%), preparazioni alimentari, con un fatturato di 2.785 milioni (+0,7%) e i surgelati, con 2.688 milioni di euro (+3%).