Come sono destinati a evolvere gli investimenti pubblicitari? Alla domanda risponde la ricerca condotta dal centro studi di Una-Aziende della comunicazione unite.

La pandemia ha portato una crisi senza precedenti anche nel mercato dell’adv. Nel 2019 il settore toccava gli 8,8 miliardi di euro, mentre, per il 2020, si prospetta un tracollo di 17,4 punti, che porterà il fatturato ad abbassarsi a 7,2 miliardi di euro.

Nel 2021, poi, si leggerà una risalita (+12%) e gli investimenti raggiungeranno 8,1 miliardi di euro. Una previsione confortante anche se dimostra che, neppure in due anni, saranno recuperati i livelli del 2019.

Tutti i mezzi, secondo Una, verrano colpiti ma, nel consuntivo 2020, a soffrire maggiormente sarà il cinema (-53,8%) date le chiusure imposte alle sale e allo stop delle produzioni a causa del Covid-19. Seguono l’esterna (-34,4%) e la stampa, suddivisa fra quotidiani (-27,4%) e periodici (-26,3%). Sostengono meglio lo tsunami il web (-12,1%), la TV (-18%) e la radio (-20,1%).

Per il 2021 ci si aspetta una più cospicua ripresa proprio in quei settori che sono stati maggiormente penalizzati dall’emergenza sanitaria, come cinema (+39,4%) e OOH (+33,6%). Bene per il digitale che tornerà a crescere alla grande, con +12,7%. Potenti segni di risalita riguarderanno anche la TV (+12,4%) e la radio (11,1%). Più complessa la situazione per la stampa: si annuncia una rimonta lentissima per i quotidiani . +1,8% e i periodici, +1,1 per cento.

“Questi dati ci danno un quadro molto chiaro della situazione attuale - commenta Marianna Ghirlanda, presidente del centro studi Una -. Io esorto le aziende a continuare a investire in comunicazione perché la comunicazione genera valore. Essa rappresenta un vero e proprio asset e una delle principali leve di visibilità e vendita per brand e imprenditori, in particolare in momenti eccezionali come quello che stiamo vivendo”.