Spunta, anche nel nostro Paese, la certificazione dei prodotti vegani: a lanciarla è Dnv Gl, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale, presente in oltre 100 nazioni, con 15.000 professionisti impegnati ad assistere i propri clienti. Questo perché sono sempre di più gli italiani che adottano una dieta "verde": l'8% circa secondo il Rapporto Italia Eurispes 2016. Il 7,1% si dichiara vegetariano, mentre l'1% è, appunto, vegano.

Il riconoscimento consente ai consumatori di scegliere consapevolmente prodotti in linea con le proprie esigenze alimentari, grazie a un marchio riportato direttamente sulla confezione. “L'etichetta – scrive Dnv Gl - diventa garanzia di un processo produttivo che risponde a una specifica tecnica che, a sua volta, riassume i principi contemplati dalle normative internazionali di riferimento per la produzione alimentare vegana”. Nello specifico, si attesta che l'alimento non contiene materie prime, ingredienti e coadiuvanti di origine animale e che non è stato esposto a rischi di contaminazione, ossia di passaggio diretto o indiretto di ingredienti indesiderati.

Sottolinea Francesco Di Sarno, food&beverage manager Region Southern Europe di Dnv Gl - Business Assurance: “I vegani oggi rappresentano una fetta importante del mercato alimentare. Le aziende che si stanno adoperando con prodotti e linee specifiche per rispondere alla domanda sono molte. La specifica tecnica vuole essere un utile strumento di orientamento e guida per le imprese e i consumatori: per non lasciare spazio all'improvvisazione, da un lato, e per fornire una garanzia in più ai clienti finali dall'altro”.

Tra i primi in Italia a ottenere il prestigioso riconoscimento, la cantina siciliana Firriato, produttore trapanese di vini e di olio.