Anche nella nativa Francia Auchan soffre e annuncia un piano di tagli di 517 addetti: 652 esodi volontari, compensati in parte da 152 assunzioni. Non si tratta dei 1.000 posti, azzardati circa un mese fa dal quotidiano ‘Le Parisien’, ma il dato è comunque un indicatore della volontà di abbattere i costi.

Già nella primavera dello scorso anno il gruppo aveva ceduto 21 siti commerciali e ridotto gli organici di circa 700 unità. Questa volta però la misura non riguarderà i lavoratori dei punti vendita, ma gli addetti alla produzione e quelli di sede.

In previsione c’è anche il ripensamento della logistica. Come riporta un comunicato ufficiale sarà avviato uno studio che permetterà un migliore orientamento di questa funzione in rapporto ai bisogni del consumatore e alle necessità della movimentazione interna. L’analisi terminerà nell’estate del 2020 e consentirà un risparmio di 1,1 miliardi di euro. Gli obiettivi del programma ‘Auchan 2022’ sono, infatti, di un recupero dell’Ebitda di 6 punti.

Le difficoltà di Auchan retail France derivano soprattutto dal forte peso del canale dei grandi ipermercati, un format che in tutta Europa è in fase di restyling.

A livello di assortimento il gruppo prevede l’inserimento di un forte numero di prodotti a chilometro zero, con vantaggi dal punto di vista della movimentazione, l’aggiunta di filiere sostenibili e responsabili, il potenziamento dell’e-commerce, l’apertura degli iper ad altre insegne, particolarmente locali, sia nel settore alimentare che nel non food.

Secondo 'Statista' Auchan holding dava lavoro, nel 2018, a 354.851 persone nel settore retail.