Amazon guida classifica ‘BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands’ rilasciata da WPP e Kantar presso il New York Stock Exchange. Le brillanti acquisizioni del gruppo, che hanno portato nuovi flussi di ricavi, un customer service sempre più efficiente e la capacità di stare un passo avanti ai competitor, offrendo un ecosistema diversificato di prodotti e servizi, hanno consentito ad Amazon di ottenere la posizione di testa.

Le aziende della tecnologia affollano le pole position della graduatoria, ottenuta mixando dati economico-finanziari e di mercato, pubblici e disponibili su Bloomberg, e insight sul consumatore, raccolti ascoltando più di 3,7 milioni di persone in tutto il mondo su più di 166.000 marchi in oltre 50 mercati.

Così, al secondo posto, troviamo Apple, al terzo Google, al quarto Microsoft. E poi, nella top ten, ci sono Facebook, Alibaba, Tencent. Per trovare una catena, di tipo ristorativo, bisogna arrivare alla nona posizione, occupata da McDondal’s.

Se guardiamo solo ai retailer, sia di carattere tradizionale, sia con una netta prevalenza di attività online, troviamo, nell’ordine, dopo Amazon e Alibaba, The Home Depot, Walmart, Costco, JD, Ikea, Lowe’s (materiali per la casa) e Aldi al nono posto.

Tra le catene di tipo fisico compaiono anche 7-eleven, Wallgreens, Tesco, Whole Foods, Lidl, Target e Carrefour.

Speiga Doreen Wang, global head BrandZ di Kantar: "La fenomenale crescita del valore del brand Amazon, che si attesta a 315,5 miliardi di dollari e ne guadagna quasi 108 sul ranking 2018, dimostra come i marchi siano ora meno ancorati alle singole categorie e regioni. I confini stanno sfumando dal momento che la tecnologia consente ai marchi, come Amazon, Google e Alibaba, di offrire una gamma di servizi su diversi touchpoint. Facendo leva sulla loro esperienza e conoscenza di comportamenti e bisogni dei consumatori, questi brand stanno entrando nel settore dei servizi aziendali e creando nuove opportunità di crescita. I modelli a ecosistemi, dirompenti nello scenario attuale, nascono soprattutto in Paesi asiatici, dove i consumatori sono più aperti alla tecnologia, Paesi in cui i marchi si integrano a livello digitale in ogni aspetto della vita quotidiana delle persone”.

E gli italiani? Compaiono al 51° posto della top 100 con Gucci (che tuttavia è della multinazionale francese del lusso Kering). Sempre nel lusso incontriamo il nome di Prada.

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