Acquisizione in tazzina: Caffè Molinari, storica azienda di Modena, nata nel 1804 e attiva in una sessantina di nazioni, passa al gruppo tedesco Tchibo.

L’azienda emiliana, con un fatturato di circa 20 milioni di euro presidia tutti i canali e tutte le occasioni di consumo – horeca, vending, domestico – e opera in ogni segmento della torrefazione: macinato, in grani, capsule e cialde.

La conglomerata amburghese, un colosso da 3 miliardi di euro di ricavi, nata nel 1949, ha sì il proprio core business nelle caffetterie – 900 fra Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria …- ma è anche attiva, tramite il proprio commercio elettronico internazionale, nella telefonia, con Tchibo mobil, nei viaggi, nell’energia verde, nei piccoli elettrodomestici da cucina, negli articoli per la casa.

Molinari è famosa non solo per la propria veneranda età – quasi 220 anni –, ma anche per l’omonimo ed elegantissimo bar modenese, aperto nel 1911 e tuttora attivo nel centro storico. Inoltre è stata fornitrice di Casa Savoia e dei duchi di Modena.

Tchibo, a sua volta, fa capo, al 100 per cento, alla superholding germanica Maxinvest, che controlla anche la maggioranza (51%) di Bdf-Beiersdorf, sinonimo di cosmesi e nota, fra l’altro per i marchi Nivea, Eucerin, Labello.