Accordo fatto tra le associazioni della distribuzione sulle chiusure nei festivi. Secondo quanto riferisce il Corsera, in un articolo a firma Rita Querzè, la proposta, condivisa da Federdistribuzione, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Ancc-Coop, e Adm prevede di lasciare intatta la libertà di apertura domenicale e notturna, accettando invece la chiusura per 12 giorni nelle grandi festività civili e religiose, limitatamente ai punti vendita di oltre 400 mq.

Altri 4 giorni di fermata, secondo il progetto, che verrà presentato all'Esecutivo, potrebbero essere decisi a livello regionale. Per il mantenimento della completa deregulation, si è espressa invece Confimprese.

In sostanza la proposta viene incontro, almeno in parte, ai testi di legge che prevedono piena libertà per i negozi fino a 150 mq, innalzando però la soglia fino a 400.

In favore si è espresso, fra gli altri, il Codacons. “Si tratta di una proposta equilibrata che vede anche i consumatori d’accordo, e che limiterà i danni legati alla volontà del Governo di contrastare le liberalizzazioni nel settore del commercio" spiega il presidente Carlo Rienzi.

"Il patto messo a punto dalle organizzazioni della distribuzione - prosegue Rienzi - salva infatti i piccoli negozi, consentendo loro di rimanere aperti tutto l’anno e contrastare la concorrenza di grandi catene e multinazionali straniere, che oramai hanno invaso strade e centri commerciali del nostro Paese. I consumatori, dal canto loro, potranno continuare a fare acquisti la domenica e nei giorni festivi nei negozi di piccole dimensioni, senza subire le assurde limitazioni che il Governo vorrebbe introdurre”.