Consorzio Granterre, una delle due controllanti del colosso Bonterre, ottiene 40 milioni di euro da Banca Intesa con un’operazione di confirming, strumento che consente di anticipare, lungo la filiera del Parmigiano reggiano, la liquidità ottenuta dalle vendite del formaggio.

Il sistema permette di razionalizzare la gestione del circolante all’interno di un certo sistema produttivo, facilitando i pagamenti tra un’azienda acquirente di beni e servizi e i suoi fornitori.

In particolare, i fornitori della società che si trova in testa al ciclo di lavorazione, hanno la possibilità di richiedere alla banca l’anticipo dei crediti che vantano verso la “capofiliera”, a condizioni molto vantaggiose e con la possibilità di dilazionare il pagamento.

Consorzio Granterre, realtà di massimo spicco del Parmigiano reggiano, guida un insieme produttivo che conta 693 aziende agricole, operanti principalmente nel territorio modenese, ma anche nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Parma e Mantova. La base è composta da 14 soci e 27 caseifici, per un totale di 451 mila forme conferite al 31 dicembre 2021.

I caseifici Granterre producono circa il 15% del totale del comprensorio del Parmigiano Reggiano, che viene poi distribuito a marchio Parmareggio.

Ricordiamo che Bonterre, a sua volta, è nata nel 2019 dall’aggregazione fra Grandi Salumifici Italiani e Parmareggio ed è partecipata e controllata congiuntamente da Unibon e Consorzio Granterre cooperativa agricola. Essa comprende, oltre al brand Parmareggio, i marchi Casa Modena, Senfter, Agriform, Alcisa, Teneroni e altri.

Il nuovo nome di Bonterre, Granterre, sta diventando concreto attraverso vari passaggi: il 1° aprile 2022 Parmareggio ha cambiato la propria denominazione in Caseifici Granterre, mentre il 1° gennaio 2023 Grandi Salumifici Italiani adotterà la denominazione di Salumifici Granterre.

«Consorzio Granterre - sottolinea il suo presidente, Ivano Chezzi - ha la finalità di valorizzare il lavoro e la produzione di tutte le aziende che partecipano alla filiera, dalle realtà agricole a monte ai caseifici, puntando al raggiungimento, al mantenimento e al miglioramento della qualità del prodotto, nel rispetto dei territori di origine e delle persone coinvolte lungo tutto il processo produttivo. Fra le altre attività che il Consorzio ha deciso di svolgere - aggiunge Chezzi - vi è anche l’offerta di supporto e di servizi finalizzati al miglioramento del business e tra queste rientra la ricerca di partner finanziari quali Intesa Sanpaolo, che possano cogliere il valore della filiera offrendo soluzioni a sostegno dei fabbisogni delle imprese e della loro crescita».

Consorzio Granterre presentava, nel 2021, ricavi da vendite e prestazioni, pari a 610,8 milioni di euro, con un aumento di 65 milioni di euro rispetto allo stesso perimetro del 2020. Molto soddisfacente l’andamento delle vendite all’estero, che si sono attestate a 185,9 milioni di euro e rappresentano il 33,9% del fatturato. Rispetto al 2020, i volumi venduti oltre confine hanno registrato un + 19,4 per cento.

Leggi anche: Nasce Granterre, il nuovo company name