Come può il welfare aziendale sostenere e aiutare le donne manager nella conciliazione dei tempi di lavoro con quelli dell’impegno familiare e privato? Questa la domanda di fondo che si è posta l’indagine Manageritalia-Edenred 2017 realizzata da AstraRicerche.

Per il 92 per cento delle donne manager intervistate gli impegni familiari costituiscono un compito gravoso, per il 37 è addirittura molto gravoso e solo l’1 per cento non avverte il problema.

Gli elementi più condizionanti riguardano la cura dei figli con il 71% delle indicazioni; segue la cura dei genitori o altri parenti anziani con il 41, e infine, la cura dei familiari non autosufficienti con l’8 per cento.

«Sono ben 10 milioni le donne che hanno dovuto rinunciare al lavoro perché fortemente condizionate dagli impegni familiari tra il 2004 e il 2014, secondo l’Istat – spiega Andrea Keller, Ad di Edenred Italia –. Il tema della conciliazione dei tempi di vita-lavoro è divenuto essenziale e il welfare aziendale è uno degli strumenti più importanti che le imprese e i dipendenti possono implementare per offrire una soluzione efficace. Grazie alla sua modularità, il nuovo welfare esprime un enorme potenziale di valorizzazione dell’individuo, di conciliazione della sfera personale con quella professionale e persino di riduzione delle discriminazioni di genere”.

È noto che in Italia gli impegni familiari ricadono soprattutto sulle spalle delle donne. La questione si complica quando le donne lavorano. In tal caso il tema della conciliazione dei tempi di vita-lavoro è decisivo per un’armoniosa gestione del doppio impegno.

Per il 60% delle donne manager, infatti, gli impegni familiari condizionano l’attività lavorativa, soprattutto nella fascia di età sotto i 45 anni, in cui spesso la gestione dei figli è molto impegnativa. Il ruolo delle aziende nel predisporre un’organizzazione del lavoro favorevole alla conciliazione è determinato per la conservazione del lavoro e per la carriera delle donne.

Il 51% delle donne manager intervistate dichiara che la propria azienda prevede una serie di misure di conciliazione (come la flessibilità dell’orario di lavoro) rivolte a tutti i dipendenti mentre solo nel 5% dei casi non sono previste azioni specifiche per le donne e nel 6 per le donne manager.

Il 38% delle donne manager ha dato una risposta positiva sulla presenza di piani di welfare nella propria azienda, mentre il 19% ha fornito una risposta negativa, ma fiduciosa nella sua implementazione futura. La maggiore diffusione è nelle grandi imprese con il 71 per cento delle indicazioni positive.

Per il 67%, tuttavia, tali servizi sono insufficienti e andrebbero potenziati anche perché il 94% del campione considera il welfare aziendale di grande utilità e importanza per favorire la conciliazione dei tempi di vita-lavoro delle donne.

Tra i servizi ritenuti più utili dalle donne manager al primo posto figurano due voci fondamentali che attengono al cosiddetto welfare organizzativo, ossia lo smart working e la possibilità di lavorare da casa con l’82% delle indicazioni, e la flessibilità di orario di uscita e di entrata al lavoro con il 78 per cento.