Primo Cda senza Bernardo Caprotti, che lascia in eredità un’Esselunga in crescita più che mai nel primo semestre 2016. Fra gennaio e giugno il gruppo ha totalizzato 3.760,5 milioni di vendite, in crescita sul corrispondente del 4,1 per cento.

Il risultato operativo è salito da 252 a 270 milioni di euro (+7,1) e l’utile netto si è impennato fino a 182 milioni dai 169 precedenti, dando lo spunto più alto con quel 7,7% che la dice lunga, se ce ne fosse bisogno, sullo stato di salute dell’azienda. Lo conferma anche la contrazione dell’indebitamento, sceso da 116,5 a 99,7 milioni.

In aumento i clienti (+5,3%) grazie a una strategia che ha puntato su ulteriori forme di contenimento dei prezzi (la deflazione è stata ‘girata’ come vantaggio al cliente), sulle promozioni, sulle nuove aperture, come quella recente (19 ottobre) di Como, quartiere Camerlata, dove il gruppo ha lanciato un superstore di ben 3.900 metri quadrati. Di fatto è il cuore di un aggregato commerciale locale, creato sull’ex area Trevitex, che contiene, dal 21 ottobre, come seconda locomotiva, un multiplex Cinelandia con 1.200 posti e 10 sale.

Il programma degli opening Esselunga continuerà a giorni a Cusano Milanino (Milano) e, in novembre, a Prato.

Intanto gli eredi - nonostante la pausa di 2 anni suggerita all’inizio dal neo presidente Piergaetano Marchetti – sembrano concordemente orientati alla vendita. E ricomincia il toto nomi, da Walmart a Ahold, agli onnipresenti e onnipotenti fondi di investimento.