Amazon si interessa ai farmaci: prima o poi doveva succedere e, del resto, stiamo parlando di un mercato molto diverso dal nostro e altamente liberalizzato, come gli Usa.

A darne notizia è ‘Il Sole 24 Ore-Radicor’, sulla base di un servizio del colosso dell’informazione economica Cbnc, che riferisce come il gruppo di Jeff Bezos stia conducendo trattative con varie industrie attive nel comparto per distribuire i loro prodotti. In particolare il dossier avrebbe già comportato incontri con Sandoz (gruppo Novartis), che ha ammesso i pourparler, e con Mylan.

Molti dubbi in proposito li ha sollevati Stefano Pessina, amministratore delegato e fondatore di Walgreens Boots Alliance, colosso della distribuzione al dettaglio, con 13.200 negozi in 11 Paesi, e all’ingrosso, per una rete che rifornisce 230.000 farmacie.

Secondo l’imprenditore le autorità potrebbero sollevare ostacoli e frapporre regolamenti, e le stesse peculiarità del business dovrebbero dissuadere la stessa protagonista, che, avendo ancora molti capitali da investire finirà per orientarsi verso altri comparti.

Quello che non è ancora del tutto chiaro e se Amazon voglia debuttare nel mondo del b2c o in quello del b2b, ma conoscendo l’orientamento del gruppo che vende soprattutto ai privati, non ci sono molti motivi di pensare che la dot.com voglia optare per l’ingrosso.

Voci, naturalmente, ma quando si parla di Amazon non si può mai dire mai, almeno dopo l’acquisto, in estate, di Whole Foods Market con i suoi 1.600 supermercati di prodotti naturali, che il gruppo di Bezos vuole portare a 2.500.