È di nuovo la ristorazione la fascia del commercio maggiormente penalizzata dal nuovo decreto sul Green Pass, deliberato ieri dal Consiglio dei ministri, che fra l’altro proroga lo stato di emergenza sanitaria, in scadenza il 31 luglio, fino al 31 dicembre.

Nei servizi di ristorazione, di ogni tipo, il certificato, è obbligatorio, per i maggiori di 12 anni, ma solo per le consumazioni al tavolo e al chiuso e non al bancone.

Basta una sola dose o, in alternativa, un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, o un documento, valido 6 mesi, che attesti la guarigione dal Covid.

La norma, che entra in vigore a partire dal 6 agosto, per dare a chi non si è ancora vaccinato la possibilità di farlo, si applica anche a cinema, musei e altre istituzioni culturali, spettacoli aperti al pubblico, piscine, terme e centri sportivi, fiere e sagre, parchi del divertimento… Restano chiuse le discoteche.

Osserva Fipe-Confcommercio: “Al momento ci sono circa 4 milioni di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni non ancora vaccinati. Non si tratta di no vax, ma di persone in attesa del loro turno. Molti di questi ragazzi passeranno le vacanze con i genitori, in larga parte già vaccinati, ma non potranno andare neppure a mangiare una pizza con loro”.

Non sono stati toccati, al momento, i trasporti. Ma attenzione: chi ha programmato una vacanza all’estero e non è vaccinato dovrà fare i conti con le regole degli altri Paesi.

Per ottenere il Green pass ci si deve collegare al sito governativo dedicato, dgc.gov.it, o scaricare le app Immuni o Io, oppure utilizzare, prossimamente, il fascicolo sanitario elettronico.

Sanzioni e verifiche: l’obbligo di verifica compete al gestore della struttura. Le trasgressioni sono punite con una sanzione da 400 a 1.000 euro che colpisce sia il gestore del locale, sia il consumatore. In presenza di violazioni protratte per tre volte e in tre giorni diversi, si può arrivare alla chiusura del locale per un periodo massimo di 10 giorni.