Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di disegno di legge di delegazione europea che contiene la delega per la reintroduzione nel nostro ordinamento dell'indicazione obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione o confezionamento per i prodotti alimentari e per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento Ue in materia di etichettatura.

Lo rende noto il Mipaaf, che precisa che l'obbligo di indicazione della sede dello stabilimento riguarderà gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. Allo stesso tempo partirà a breve la notifica della norma alle autorità europee, per la preventiva autorizzazione.

L'Italia insisterà sulla legittimità dell'intervento, motivandola in particolare con ragioni di più efficace tutela della salute dei consumatori.

"E’ un passo importante - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - che conferma la volontà del Governo di dare indicazioni chiare e trasparenti al consumatore sullo stabilimento di produzione degli alimenti. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che hanno chiesto questa norma e hanno continuato in questi mesi a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette.

“Non ci fermiamo qui – ha proseguito il Ministro - e porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l'etichettatura sia sempre più completa, a partire dall'indicazione dell'origine degli alimenti. Per noi si tratta di un punto cruciale, perché la valorizzazione della distintività del modello agroalimentare italiano passa anche da qui”.

Lo scorso anno il Governo ha chiamato i cittadini a esprimersi ufficialmente su questa materia, attraverso una consultazione pubblica online. Il 90% dei 26.000 italiani che hanno risposto ha detto che vuole leggere la provenienza chiaramente indicata sui prodotti che consuma.