In positivo i dati Istat sulle vendite al dettaglio, relativi al mese di ottobre 2015, che registrano una variazione pari al +1,8% in valore su ottobre 2014. L’alimentare segna un +1,6% mentre il non alimentare un +2,1 per cento. In volume la variazione è del +0,8%, con l’alimentare a -0,3% e il non alimentare a +1,4%. Dall’inizio dell’anno il carrello degli italiani è salito dell’1%: l’alimentare è a +1,4 (in valore) e il non alimentare a +0,6.

“Ottobre rappresenta il quinto mese consecutivo di rialzo delle vendite al dettaglio – commenta Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione –, un cambiamento rispetto ai primi mesi del 2015, che erano invece risultati piatti. Significativo anche il fatto che il dato di ottobre sia col segno più per tutte le formule distributive e per tutti i prodotti, alimentari e non alimentari. Un’indicazione che, se consolidata, darebbe robustezza alla crescita, facendo dello sviluppo della domanda interna il principale driver di uscita dalla crisi”.

“Sebbene occorra mantenere una certa cautela nel valutare questa tendenza, che dovrà essere confermata nei prossimi mesi, i sintomi di ripresa dei consumi abbinati a tassi inflativi ancora bassi (a novembre +0,1%) e a condizioni economiche internazionali che permangono buone, mandano un segnale positivo, anche in vista del Natale”, conclude.

Confcommercio, dal canto suo, sottolinea il delinearsi, con sempre maggiore chiarezza, di una tripartizione nell’ambito del commercio al dettaglio. Rispetto allo scorso anno, l’e-commerce cresce a doppia cifra, la grande distribuzione, pure in un contesto di margini decrescenti, si avvicina al +2% di fatturato, e la distribuzione tradizionale mostra difficoltà ad agganciare la ripresa (+0,1% nei primi 10 mesi del 2015 rispetto all’analogo periodo del 2014).