Nel 2015 gli acquisti di beni di largo consumo confezionati erano ritornati a crescere, anche se il trend congiunturale, negli ultimi due quadrimestri, ovvero la tendenza rispetto ai quattro mesi precedenti, esprimeva tutta l'incertezza e la debolezza della ripresa, con un differenziale di 1 punto.

A dirlo sono le previsioni di Iri – elaborate nei canali ipermercati, supermercati, libero servizio piccolo, drugstore e discount - sull'andamento dei comparti LCC durante i prossimi mesi del 2016, indicando un andamento più moderato rispetto all'anno precedente. Per fortuna, se la crescita del rallenterà, possiamo aspettarci comunque una chiusura moderatamente positva dell'anno in corso.

“La fragilità – spiega il leader delle ricerche - non è motivata solo dai fondamentali dell'economia, come lavoro e produzione, ma anche da elementi che intaccano la fiducia, come la crisi delle banche, la scarsa confidenza nell’operato delle istituzioni e gli eventi legati alla sicurezza delle persone, di cui i recenti attentati di Francia e Belgio sono un esempio.

“Le prospettive sono perciò influenzate dalle cronache internazionali, che impediscono di dare continuità alla ripresa. La battuta d'arresto nella prima parte del 2016 condizionerà i risultati di quest'anno”.

Dopo una crescita apprezzabile nel 2015 del 2,2%, corroborata anche da un'estate particolarmente calda che ha aiutato le categorie stagionali (come le bevande), le attese sono di una progressione più lenta con un carrello che dovrebbe attestarsi su +0,5% su base annua.

La positività riportata nello scenario previsionale è coerente con il quadro economico generale e si appoggia all'ipotesi che non intercorrano, appunto, ulteriori gravi eventi che possano intaccare ulteriormente il clima generale. In altre parole un cauto ottimismo, in parte corroborato dall'atteso rimbalzo sull'ultimo quadrimestre, fiacco, del 2015.

Inoltre, le previsioni sono state elaborate non considerando che quest'anno si ripeterà l'estate eccezionalmente calda del 2015. Come già avvenuto lo scorso anno la domanda si concentrerà ancora verso le categorie dell'alimentare. Il rallentamento della corsa dei volumi e l'indebolimento dei prezzi - trainati in basso dal clima deflazionistico generale - comprimeranno però lo sviluppo dei fatturati.