Estate all’insegna dell’ulteriore internazionalizzazione per Maina, che in piena stagione produttiva, in vista del Natale 2016, sigla nuovi importanti contratti fra i quali spicca il nome di Walmart.

Gli accordi, che riguardano soprattutto gli Usa e il Messico, consentono all’azienda dolciaria cuneese di raddoppiare gli ordinativi da queste aree rispetto al 2015. Lo scorso anno la quota dell’export di Maina è stata pari al 13,5% sul totale fatturato di 90 milioni di euro lordi e a questo ritmo le previsioni sono di un’ulteriore, forte, crescita.

In Messico Maina registra un balzo pari al doppio del risultato 2015 grazie, come detto, all’entrata fra i clienti del colosso Walmart, la più grande catena distributiva mondiale con 476 miliardi di dollari di fatturato. Bene anche in Canada, dove le partnership fanno lievitare la presenza sugli scaffali del 15%.

“La richiesta che arriva dai mercati internazionali consolida, ancora una volta, la nostra posizione di top player del settore lievitati da ricorrenza – sottolinea l’amministratore delegato, Marco Brandani –. Ci fa particolarmente piacere che gli americani continuino ad apprezzare i nostri prodotti, simbolo del made in Italy: nel mercato ‘a stelle e strisce’ siamo presenti con il nostro marchio e marchi di fantasia, e l’offerta include panettoni e pandori classici e, da quest’anno, anche il ‘Chocolate Chip’, il panettone con gocce di cioccolato fondente”.

Anche in Europa le vendite si preannunciano ottime, principalmente in Gran Bretagna, Belgio e Svizzera. In Inghilterra, in particolare, non si avvertono al momento ripercussioni dalla Brexit sulle vendite: anzi Maina prevede, a oggi, un +10% rispetto allo scorso anno.

“I mercati mondiali della ricorrenza premiano sempre più la qualità e l’attenzione dedicata al miglioramento delle ricette e alla scelta accurata degli ingredienti – conclude Brandani -. Da settimane le nostre rinnovate linee di produzione dello stabilimento di Fossano sono in funzione a pieno regime per soddisfare le tante richieste che arrivano da oltre 40 Paesi del mondo”.