Finalmente qualcosa si muove nella lunghissima vicenda di Mercatone Uno in amministrazione controllata dal 2015 per via di 400 milioni di euro di indebitamento e dopo la chiusura di due bandi internazionali, rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Ricordiamo che l’ultima offerta internazionale, chiusa in maggio con il rifiuto delle offerte vincolanti, comportava un prezzo di 220 milioni per una rete di 78 grandi superfici (500.000 mq totali) e 23 immobili di proprietà e prevedeva anche la parcellizzazione.

Ieri 19 luglio, il Mise ha incontrato i commissari straordinari Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, nonché le organizzazioni sindacali e i rappresentanti di gran parte delle Regioni interessate. I commissari hanno comunicato l'avvio della procedura di cessione dei complessi aziendali, mediante trattativa privata con i soggetti interessati.

“A tale riguardo – recita la nota ufficiale – i commissari hanno segnalato che, a seguito dell'avviso pubblicato sulle principali testate nazionali e internazionali, sono pervenute nuove manifestazioni di interesse in aggiunta a quelle esaminate alla scadenza del secondo bando e che sono già stati avviati i primi contatti con i potenziali investitori”. I nomi purtroppo restano top secret.

Il piano di ulteriore risanamento, che potrebbe interessare gli acquirenti “prevede una serie di azioni volte a contenere e razionalizzare ulteriormente i costi diretti e indiretti, che saranno avviate dal prossimo mese di agosto e riguarderanno un maggiore ricorso agli ammortizzatori sociali, sia in sede, sia nei punti di vendita, sempre nell’ambito degli accordi sindacali in essere, nonché una razionalizzazione del perimetro operativo”.

Ma perché rilevare l’impero dello scomparso Romano Cenni, mancato il 13 marzo scorso? In effetti la pesantissima situazione finanziaria è stata in parte appianata e molti negozi riaperti. La nota rilasciata in occasione del secondo bando spiega che “il risultato netto aggregato del conto economico del gruppo, seppure ancora negativo nel 2016, ma con un deciso miglioramento rispetto all’esercizio 2015, consente all’azienda di presentarsi al mercato con un potenziale di sicuro interesse. Recupero reputazionale e attrattività del brand, sono state confermate dalla crescita di oltre il 49% degli ingressi mensili nei punti vendita, passati dai 757.000 di giugno 2015 a 1.130.000 di dicembre 2016, con un correlato incremento del numero degli scontrini. Inoltre Mercatone Uno sta continuando a recuperare quote di mercato: dal 6,6% di luglio 2015 al 10% di dicembre 2016”.

Va anche detto che il gruppo, per alleggerire ulteriormente la propria situazione, ha ceduto, in aprile, la controllata ‘È Oro’ - 59 gioiellerie di cui 30 nei negozi Mercatone - a Stroili, del gruppo francese Thom Europe. È Oro era stata messa in vendita, a inizio febbraio, al prezzo di riferimento di 9,8 milioni di euro.