Quattordicesima edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio realizzato in collaborazione con TradeLab che, dal 2002, monitora i beni non alimentari.

«L’edizione 2016 si è concentrata sui numeri e sull’andamento del settore – finalmente positivi - e ha indagato il percorso di acquisto compiuto dal consumatore lungo tutti i touchpoint, fisici e digitali - commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy -. Emerge la consapevolezza che l’idea di una contrapposizione tra fisico e digitale sia troppo schematica e artificiosa e che sussistano invece opportunità di incrocio e sovrapposizione ben più complesse, in una logica di complementarietà, che definisce un nuovo concetto di customer experience. Per il futuro la parola d’ordine sembra essere convivenza».

Oggi il mondo dei consumi non alimentari così come calcolato dall’Istat, è un mercato che vale circa 149,4 miliardi di euro e che rappresenta il 14,8% del totale consumi delle famiglie italiane (comprensivo della voce dei servizi) con un peso inferiore rispetto al 16,3% del 2011, ma con una crescita in valore assoluto (+1,6%) nel 2015 superiore rispetto ai beni grocery (+1,2).

L’Osservatorio monitora oggi acquisti per un totale di circa 101 miliardi, evidenziando un trend 2015 pari a +1,4 per cento. «Negli ultimi 5 anni il consumatore italiano si è fermato; spaventato da una crisi che non passava mai e da profonde riflessioni sul proprio stile di vita - prosegue Cuppini – Ma dopo un lustro di estrema prudenza, qualcosa sta cambiando: si riscopre l’auto e si è attratti dall’innovazione. Così l’anno si è chiuso con un segno positivo, che riflette una ripresa in quasi tutti i comparti».

Anche durante il 2015 la rete moderna specializzata ha continuato a contrarsi: si è assistito ad una razionalizzazione del numero di esercizi non food sul territorio, sebbene in modo meno accentuato rispetto al passato: oggi si parla di circa 4.000 Pdv in meno con un bilancio, tra aperture e chiusure, nel 2015, pari al -0,8% in un anno.

Particolarmente penalizzati le edicole, i negozi di libri e cancelleria (-2,4%) e di prodotti tessili e biancheria per la casa (-2,3%). Per contro, si registra un incremento nelle aperture per i settori legati all’elettronica, informatica e telefonia (+1,9).

Negli acquisti i mercati che crescono maggiormente sono: elettronica di consumo (+5%), giocattoli (+6,0%), mobili e arredamento (+1,3), edutainment (+4,1), profumeria e cosmesi (+3,6) e ottica (+4,1). Positivi anche i segnali per bricolage (+0,8), articoli per lo sport (+0,5) e casalinghi (+0,8).

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