Con un valore di 13,4 miliardi di euro e un +8% di export, per una quota del 21% sul totale delle vendite oltre confine di italian food & beverage, le nostre Dop, Igp, Stg sono decisamente sotto i riflettori: lo afferma il rapporto Ismea-Qualivita presentato ieri, 17 febbraio, a Roma.

Le quantità certificate hanno raggiunto, nel 2015, 1,47 milioni di tonnellate di generi alimentari e 23 milioni di ettolitri per il comparto wine. Complessivamente il valore alla produzione tocca i 13,4 miliardi di euro, in crescita del 4% su base annua e con un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare. Il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro.

L’Italia è leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro Ue, di cui 282 food e 523 wine (dati 10/02/2016).
Nel corso del 2015 i nostri operatori hanno registrato 9 nuovi prodotti, più di tutti gli altri Paesi. Il nostro ‘parco’ di alimenti a denominazione supera largamente quello francese (658), spagnolo (318), greco (250) e portoghese (173).

Approfondendo l’analisi a livello territoriale, le regioni con maggior numero di certificazioni sono il Veneto e la Toscana con 90 etichette, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l’Emilia Romagna con 73.

Il sistema è incardinato su 219 consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, di cui 124 per i prodotti agroalimentari e 95 per i vini. Il mondo consortile, nel 2015, ha investito qualcosa come 30 milioni di euro in comunicazione destinati soprattutto a pubblicità in televisione (52%), partecipazione a fiere (11%) e carta stampata (11%).
Circa 4 Consorzi su 10 utilizzano i social network (38%), in oltre la metà dei casi ricorrendo a più di un canale, con Facebook che si conferma lo strumento nettamente più diffuso.

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