Dopo la Sicilia e la Basilicata, sono partiti, sabato 7 luglio, i saldi estivi in tutte le altre regioni italiane. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni persona spenderà in media 98 euro per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature, una somma in linea con quella degli scorsi anni.

Saranno 26 milioni le famiglie interessate, ma anche numerosi turisti che raggiungono il Bel Paese per le vacanze e che approfitteranno degli sconti per fare shopping soprattutto delle vie della moda del lusso. C’è molta aspettativa tra gli addetti ai lavori che si lasciano alle spalle una stagione primavera/estate deludente e, come tutti gli anni, puntano molto sui saldi, che occupano i due mesi centrali estivi terminando un po’ ovunque oltre metà di agosto: è quanto si legge in una nota di Confcommercio e Federazione Moda Italia.

Durante questo periodo sarà in aumento il numero di consumatori che indirizza le proprie scelte d’acquisto nei negozi “sotto casa” dove relazione, fiducia, vendita assistita e personal shopping danno vita ad un’esperienza di acquisto unica anche a prezzo ribassato.

Lo sconto medio sarà del 30% fino ad arrivare a punte del 50% alla fine della stagione. Per il presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, Renato Borghi, “questi saldi estivi costituiranno un vero banco di prova per i consumi di moda. La stagione primavera/estate, infatti non è ancora decollata e i recenti dati diffusi dall’Istat sulla fiducia dei consumatori ci fanno ben sperare in una crescita degli acquisti”.

Tuttavia, almeno a Milano, la prima giornata di sconti si è chiusa sottotono. Secondo Feder Moda Milano (Confcommercio Milano), rispetto alla partenza dei saldi estivi dello scorso anno il decremento è di circa il 4 per cento.

“Come spesso accade quando fa caldo – rileva la fonte - sono state privilegiate le vendite nei centri commerciali che hanno attratto i consumatori nelle ore più afose. Si conferma, inoltre, la maggiore affluenza nelle vie commerciali e dello shopping, favorite rispetto alle zone semicentrali e periferiche”.